Covid, tutto rinviato nel Cdm

Fumata grigia a Palazzo Chigi per i nuovi provvedimenti anti-contagio. Il Consiglio dei ministri ha infatti deciso di non decidere e di rinviare l’adozione di eventuali misure aggiuntive a oggi.

Prima di adottare misura per una nuova stretta, governo e Cts esamineranno i nuovi dati sulla diffusione del contagio. Successivamente scatterà l’approfondimento con le Regioni e le Province autonome. Solo dopo il Consiglio dei ministri potrà valutare l’adozione di eventuali misure.

A fronte di una situazione ritenuta dagli scienziati sempre più allarmante, non si registrano scarti apprezzabili nei confronti delle trite liturgie di sempre: incontri, caminetti, approfondimenti.  Se tutto resta ancorato alla concertazione con le Regioni o se ogni passo deve trovare la quasi impossibile unanimità del Cts, ci sono davvero poche possibilità di invertire la tendenza.

In realtà, quel che gli italiani attendevano era soprattutto un deciso cambio di marcia nella gestione della crisi. Più decisioni, meno concertazione. Al momento, così non è. E purtroppo i risultati si vedono e sono deludenti. Forse è vero che la figura di Draghi ha suscitato aspettative ben superiori agli ostacoli – sanitari, economici e sociali – posti dall’emergenza sanitaria. Ma è altrettanto vero che questi erano  gli obiettivi a base della sua designazione e della fiducia che il popolo, attraverso il Parlamento, gli ha espresso.

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