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Luca Zaia, governatore del Veneto, annuncia che “da lunedì” sperimenterà “cinquemila test fai da te“. L’obbiettivo è quello di dare avvio a una rivoluzione in grado di alleggerire parecchio la pressione sul sistema sanitario, finito nuovamente in apnea nella lotta al coronavirus nelle ultime settimane. A riportare le parole del presidente del Veneto è il Corriere della Sera.
“Avete visto ieri che il professor Guerra dell’Oms ha detto ‘ho già visto i primi test fai da te che verranno distribuiti in farmacia?’ Bene, quando lo dicevamo noi ci davano degli sprovveduti. Adesso che lo dice l’Oms spero che qualcuno ci prenda sul serio”, così ha dichiarato Zaia, in un mix di vena orgogliosa e polemica. Umori a parte, se l’esperimento dovesse funzionare, sarebbe un toccasana per tutti.
“Con una spesa di qualche euro, cambia anche il piano di sanità“, specifica Zaia, che nutre ottimismo circa la nuova sperimentazione. Di fatto, con l’auto somministrazione del test, si potrebbe rendere meno pesante una fase della macchina sanitaria.
A organizzare il piano per il nuovo test, è stato Roberto Rigoli, direttore dell’unità di Microbiologia e virologia di Treviso. “Si tratta di un tampone delle fosse nasali – racconta – da mettere poi nel contenitore del reagente. La sperimentazione avverrà in doppio: ogni test fai da te sarà validato da un tampone molecolare”.
“Per ampliare la sperimentazione – prosegue lo studioso – stiamo valutando di lavorare con molte delle microbiologie venete, quattro o cinque, per avere un numero elevato di test e più centri coinvolti. Parametri, questi, che aumentano notevolmente l’affidabilità della sperimentazione che, poi, sarà presentata all’Iss per la validazione”.
Ma nel dettaglio e concretamente, come dovrà essere effettuato il test fai da te? Bisogna mettere il tampone nel contenitore del reagente che ne dà esito, poi si deve aprire l’app di biosorveglianza ‘Zero Covid Veneto‘ – deliberata due giorni fa dal Consiglio regionale -; quindi è necessario riportare l’esito nell’app così da renderlo disponibile al sistema sanitario regionale.
