Crac da 30 milioni, in manette Angelo Rizzoli

Un crac da 30 milioni di euro. Per questo motivo la Guardia di Finanza ha arrestato Angelo Rizzoli. L ‘ordine di custodia cautelare é stato disposto dalla Procura di Roma
Rizzoli è accusato di bancarotta fraudolenta. E’ stato inoltre disposto il sequestro di beni per un valore di 7 milioni di euro. Dall’indagine che ha portato all’arresto di Rizzoli è emerso che tra le produzioni televisive realizzate dalle società  poi fallite, ci sono anche le fiction tv ‘Capri’, ‘Il generale Della Rovere’, ‘Ferrari’, ‘Cuore’, ‘Marcinelle’ e l’opera cinematografica ‘Si puo’ fare’. Gli accertamenti compiuti e la ricostruzione dei fatti gestionali che hanno riguardato prima le società  fallite in serie e poi la Rizzoli Audiovisivi in liquidazione, hanno consentito agli investigatori delle Fiamme Gialle di Roma di accertare come Rizzoli fosse “il dominus assoluto” di queste imprese, mentre gli amministratori di diritto delle stesse si limitavano unicamente a svolgere una funzione di ‘prestanome’. Questi ultimi infatti, secondo quanto accertato dai finanzieri, “erano privi di qualsiasi potere decisionale e percepivano per il loro ruolo solo saltuarie remunerazioni da Rizzoli stesso, che invece incamerava tutti gli utili”. Dal 2004 al 2011 Rizzoli avrebbe “prelevato dalle casse della Rizzoli Audiovisivi, soltanto a titolo di compenso di amministratore, oltre 6 milioni di euro, in controtendenza rispetto all’andamento economico della societa’ ed al progressivo aumento della sua esposizione debitoria”. “In pratica Rizzoli – spiegano i finanzieri – utilizzava le societa’ controllate, poi dichiarate fallite, per la produzione in subappalto dalla controllante Rizzoli Audiovisivi di prodotti cinematografici e televisivi, i cui proventi venivano poi incamerati interamente dalla controllante stessa. Quest’ultima ometteva di pagare le fatture delle controllate operative, rendendo le stesse non in grado di far fronte ai debiti assunti nei confronti dei propri fornitori e soprattutto dell’Erario (per oltre 14,5 milioni di euro) e degli Istituti Previdenziali (Inps e Enpals), per oltre 6 milioni di euro. Da qui l’istanza di fallimento presentata dall’Agente della riscossione Equitalia”

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