Cresce la domanda di partito

In un sistema politico ancora costellato dal disprezzo popolare, oligarchie, caste, lobby, sembrerà strano ma  sta tornando la voglia di un partito tradizionale, il tutto alimentato dal bisogno di poter far riferimento ad un’organizzazione fatta di uomini, di idee e da obiettivi da raggiungere, di confrontarsi pubblicamente con poteri e  istituzioni, fuggendo da pericolose leadership personalistiche. Anche tra l’attuale maggioranza e opposizione si avverte questo desiderio, questo bisogno di fare partito. E si avverte ancora più forte tra un elettorato stanco di offerte politiche personalistiche. Dando uno sguardo attento all’attuale panorama ci si accorge subito che è costellato di proposte politiche costruite su singole persone o leader: ad iniziare da quella oggi vincente rappresentata da Giorgia Meloni a quelle dei tre o quattro di un opposizione in itinere. Si decide sempre sulla base di una scelta individuale e personalistica del leader di turno, che non avendo alle spalle un vero partito, si crea delle cerchie di fedelissimi e si allea in modo occasionale a seconda della convenienza o delle opportunità, senza una coesione, ma avendo come parametro di rifermento, doti, si fa per dire, di spregiudicatezza e furbizia. Ma con questa sorta di vitalità, che in termini più corretti va definita ambiguità, non si va più lontano e ritorna il bisogno di avere strutture organizzate capaci di affrontare i problemi socio-economici che affliggono il Paese e di interagire con l’opinione pubblica. L’elettorato è stanco di ascoltare appelli generici e spesso vuoti di contenuti di questi potenziali leader; la loro onnipresenza sui media, le loro furbizie, le loro strategie che tali non sono, le onde di consensi che durano pochi anni per poi scomparire. E’ tempo ormai di ritornare allo schema di organizzazioni politiche capaci di far leva sulle coscienze e mobilitare l’elettorato. Sono ormai passati trent’anni da quando la magistratura spazzò via il valore stesso dell’organizzazione partitica. Forse qualcuno potrà obiettare che i tempi non sono maturi, ma iniziamo a ragionare sul fatto che non può esistere una politica senza un’organizzazione, altrimenti diventa avventura e il sistema affoga nel populismo.

Andrea Viscardi

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