Promettevano grandi e rapidi guadagni investendo in una moneta virtuale chiamata Hu. Ma era tutto un bluff. Le vittime della nuova truffa sulle criptovalute sono stati imprenditori e risparmiatori di Roma Nord
Lo schema della truffa era ben preciso: per attrarre più persone a investire in Hu, inizialmente i malcapitati erano pagati le quote versate da nuovi ignari investitori. Un modello ben congegnato, che ha attratto imprenditori e professionisti romani, abbindolati tra un aperitivo e una partita di padel, un esercito di piccoli e abbienti investitori di Roma Nord, che in cambio di un generoso deposito di soldi, ottenevano un portafogli virtuale con delle monete chiamate Hu. Uno specchietto per le allodole, visto che tutto è sparito con la cancellazione del canale Telegram utilizzato, all’inizio, come “coordinamento” e neanche un centesimo dei soldi “investiti” dalle vittime è stato realmente utilizzato per l’acquisto della “fruttuosa” moneta virtuale.
Sono in corso le indagini per provare a capire chi si celasse dietro al “coordinamento” del canale Telegram. Tuttavia, la questione potrebbe complicarsi ulteriormente proprio per via del passaparola, dato che coloro che hanno partecipato potrebbero essere accusati di “esercizio abusivo della professione” per aver proposto ad altre persone degli investimenti senza essere iscritti all’albo dei consulenti finanziari.