Il voto degli italiani all’estero allunga i tempi per la data di un eventuale voto anticipato. Il testo unico delle elezioni (Dpr 361 del 1957) prevede che il decreto che convoca i comizi elettorali debba essere pubblicato non oltre il 45° giorno antecedente la data del voto (il massimo è 70 giorni, come dice l’articolo 61 della Costituzione). Tuttavia, da quando c’è il voto degli italiani all’estero la possibilità di andare ai seggi entro un mese e mezzo è diventata impraticabile: perché almeno 60 giorni prima del voto, il ministero dell’Interno deve comunicare a quello degli Esteri l’elenco provvisorio degli italiani residenti oltreconfine aventi diritto di voto.
Chi è residente all’estero e vuole votare per le elezioni politiche, può farlo per corrispondenza, oppure tornare in Italia. In quest’ultimo caso, la decisione va comunicata all’ufficio consolare entro il 31 dicembre dell’anno precedente la scadenza della legislatura. Quando però ci si trova di fronte a una conclusione anticipata della legislatura, l’opzione potrà essere esercitata entro il 10° giorno successivo all’indizione delle elezioni.
L’opzione è una dichiarazione redatta su carta libera e deve riportare i dati anagrafici dell’elettore, il luogo di residenza all’estero e l’indicazione del comune di iscrizione Aire o di ultima residenza, l’indicazione della consultazione per la quale viene esercitata l’opzione, la data e la firma dell’elettore.
In occasione delle elezioni politiche o dei referendum previsti dagli artt. 75 e 138 della Costituzione, i cittadini italiani, iscritti nelle liste elettorali, residenti all’estero (iscritti all’Aire – Anagrafe degli italiani residenti all’estero) possono esercitare il diritto di voto attraverso due modalità:
- all’estero, attraverso il voto per corrispondenza, nella circoscrizione Estero;
- in Italia, esprimendo tale opzione all’ufficio consolare di riferimento.
La circoscrizione Estero è suddivisa in 4 ripartizioni:
1. Europa
2. America meridionale
3. America settentrionale e centrale
4. Africa, Asia, Oceania, Antartide.
Possono votare all’estero, per corrispondenza, anche gli italiani temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche.