Crisi energetica e caro bollette: il piano dell’Europa per il futuro

La crisi energetica montante, oltre a far lievitare il costo delle bollette, rischia di azzoppare l’Europa. Che valuta interventi sulle riserve strategiche e appronta un piano per essere indipendente.

Costo delle bollette alle stelle, benzina in salita, materie prime sempre più difficili da reperire: è il risultato della crisi energetica che si sta affacciando sul mondo, e in modo particolare in Europa, e che rischia in primis di abbattersi sulla qualità di vita dei cittadini, sia per la disponibilità dei servizi che per i relativi costi. Un problema che governi nazionali e Unione europea hanno già dovuto iniziare ad affrontare, con un ottica che guardi all’immediato ma anche al futuro prossimo, ed alla struttura di approvvigionamento dei paesi del Vecchio Continente.

Riserve strategiche

L’Unione europea continua a monitorare l’impennata dei prezzi dell’energia e potrebbe presto intervenire sul fronte delle riserve strategiche europee di gas. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante una conferenza stampa a Tallin. “Discuteremo nel breve termine in seno al Consiglio europeo – ha detto – non solo questa sera, ma anche al Consiglio formale che si terrà fra due settimane, di come gestire lo stock delle riserve strategiche e guarderemo tutta la composizione dei prezzi del mercato dell’elettricità”.

Il problema del gas

“I prezzi dell’elettricità sono alti a causa dei prezzi del gas e dobbiamo esaminare la possibilità di separare questi due elementi all’interno del mercato perché abbiamo un’energia molto più economica, come ad esempio le rinnovabili”, ha aggiunto.

“È importante che le persone sappiano che abbiamo prezzi elevati dell’energia perché il prezzo del gas sta aumentando drasticamente”, ha spiegato von der Leyen, sottolineando che la ragione del rialzo è dettata “dall’aumento della domanda globale a causa della ripresa economica” e dal fatto che “le forniture non stanno aumentando allo stesso modo“. Per questo, ha detto, “siamo molto grati che la Norvegia stia aumentando la sua produzione, ma lo stesso non è il caso per esempio della Russia“.

Tutto sulle rinnovabili

“Per il medio e lungo termine è molto chiaro che dobbiamo investire nel Green deal europeo, nell’energie rinnovabili: è la nostra produzione, siamo indipendenti, sono stabili nel prezzo e buoni per il futuro”, ha insistito von der Leyen, evidenziando che per il gas “dipendiamo per il 90% dalle importazioni e per il petrolio per il 97%, siamo quindi molto dipendenti dai fornitori” esterni.

Sale ancora la benzina

Intanto, nuovi dati continuano a fotografare la crescita del costo dell’energia e del carburante. Nella settimana al 3 ottobre – segnala Teleborsa – il prezzo medio di acquisto dell’energia nella borsa elettrica è stato di 200,22 euro/MWh, in aumento del 16,1% rispetto alla settimana precedente, secondo dati GME. La benzina in una settimana (al 3 ottobre) è salita in Italia di 10 centesimi a 1,687 euro, raggiungendo un nuovo massimo da gennaio 2012, secondo i dati del ministero della Transizione ecologica. Il gasolio ha raggiunto quota 1,537 euro al litro (+13 centesimi), il GPL 0,717 euro, in aumento di 4,8 centesimi.

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