Crisi Governo, mercati presentano il conto: schizzano spread e rendimenti

Il termometro dello Spread ha raggiunto quota 240 dopo le dimissioni di Draghi e sintetizza le incertezze e la paura che l’Italian possa venir meno agli impegni di riduzione del debito e di attuazione puntuale del PNRR

Lo Spread sui rendimenti dei titoli di stato italiani rispetto al più sicuro Bund tedesco continua a risentire degli avvertimenti arrivati dalle agenzie di rating internazionali, di rimando alla crisi di governo ed alle dimissioni del Premier Mario Draghi.

Ieri il differenziale tra BTP e Bund è schizzato oltre quota 250 mentre oggi alle 13 era a +242,8 punti base; sono tornati a correre anche i rendimenti di BOT collocati in asta dal Tesoro con il rendimento del titolo italiano in rialzo al 3,45%. Questo il conto che l’Italia deve pagare per la crisi politica la conseguente caduta di Mario Draghi.

Le incertezze palesate dai mercati

S&P Global Ratings ha così deciso di tagliare a “stabile” da “positivo” l’outlook sul debito italiano. Moody’s ha, invece, rivisto al ribasso la crescita dell’Italia con PIL previsto crescere quest’ anno del 2,2% e il prossimo dello 0,8% a fronte del +2,3% e del +1,7% stimato in precedenza.

“L’attuale spread rispetto ai Bund è in qualche modo molto più alto da quanto sarebbe giustificato dai fondamentali del Paese. È qualcosa che ha a che fare con l’incertezza che il mercato vede in termini di politiche” ha detto pochi giorni fa il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco in un’intervista a Bloomberg Tv.

“Vergognatevi, avete portato lo spread a 250 punti presi dalla fame elettorale e adesso pretendete di difendere gli italiani!”, ha attaccato Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva durante la discussione alla Camera sul dl Semplificazioni.

La preoccupazione è che l’attuale scenario possa compromettere la tempestiva attuazione delle tappe e degli obiettivi previsti dal Pnrr da cui dipendono fondi Ue pari al 7,6% del Pil.

Collocati titoli con rendimenti in ascesa

Il ministero del Tesoro ha collocato un totale di 7,5 miliardi di Btp e Ccteu, con il tasso del titolo a 5 anni ai massimi da oltre nove anni e quello del decennale invariato.

Nel dettaglio, sono stati assegnati 2,75 miliardi di Btp a cinque anni (primo dicembre 2027) con un rendimento di 2,82%, al top da maggio 2013, dal 2,74% di fine giugno. Collocati poi 2 miliardi di Btp a dieci anni (primo dicembre 2032) con un tasso di 3,46% rispetto al 3,47% dell’emissione precedente. Assegnati anche 1,5 miliardi del Btp off-the-run primo giugno 2032 al rendimento del 3,36% e 1,25 miliardi di euro del Ccteu 15 ottobre 2030 con un tasso di 1,26%.

Arrivano le rassicurazioni di Visco

Pur confermando le preoccupazioni dei mercati sull’instabilità politica sopraggiunta dopo la crisi di governo, rassicurazioni sono  arrivate oggi dal governatore  Visco.

“I mercati non sono eccessivamente preoccupati dalle turbolenze politiche italiane. Gli spread italo-tedeschi sono ancora al di sotto dei livelli visti a metà giugno, quando il posto di Draghi era ancora sicuro”, ha detto il governatore in un’intervista a Politico.eu.

Visco ha inoltre descritto l’ultimo movimento degli spread come una reazione degli “investitori che cercano rassicurazioni in un momento in cui la politica monetaria più restrittiva della Bce e il rallentamento della crescita in Italia potrebbero rendere difficile per il Paese ridurre il proprio debito per rispettare le regole fiscali dell’Ue”.

E in merito agli obiettivi del Pnrr, ha assicurato: “saranno rispettati”.

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