“Il Pd non ha dato un bello spettacolo. Sara’ difficile trovare l’accordo col M5S”. Lo sostiene, in un’intervista a ‘La Stampa’, il dem Matteo Orfini. “A me – spiega – e’ capitato di farle le consultazioni, mai e’ successo quello che e’ accaduto in queste ore. Quando si va al Colle, si parla al Colle. Non esiste che ci si parli con agenzie anonime, con esegesi originali di quello che pensa un partito. Questo fa perdere di credibilita’ a tutto il gruppo dirigente. Noi abbiamo costruito un percorso in direzione, con un ordine del giorno votato all’unanimita’. Oggi questo percorso si apre formalmente. C’e’ il tempo di un confronto. Spero che il Pd dimostri di essere all’altezza della gravita’ della situazione. Deve cessare la polemica interna”. Il nuovo governo, secondo Orfini, “si puo’ fare solo se il Pd e’ unito e se smettono i giochetti interni fatti dalla maggioranza e dalla minoranza. Se la smettiamo, si puo’ tentare anche un’operazione complicata come questa. Senno’ e’ inutile imbarcarsi. Anche perche’ un’ipotesi del genere funziona se il Pd ha chiare le sue priorita’. A cominciare da quelle poste da Zingaretti: abrogare i decreti sicurezza e correggere un impianto cosi’ brutale, peraltro oggetto anche nelle ultime ore di inchieste della magistratura”.
“E’ chiaro che e’ un lavoro complicato – continua – M5S non e’ una costola della sinistra, e’ una forza politica alternativa. Certo, in alcune fasi si puo’ arrivare a costruire maggioranze tra forze alternative tra loro. Non e’ scontato ci si riesca, anzi e’ molto complicato. Ma si puo’ tentare”. La prima difficolta’ e’ il taglio dei parlamentari: “Io sono contrario come l’hanno proposto loro. Noi, nella nostra riforma bocciata dal referendum, tagliavamo i parlamentari nell’ambito di una riforma complessiva. Nello schema M5S si strozza la rappresentanza e si da’ un potere estremo a una minoranza che vince. Il taglio deve essere accompagnato da una riforma elettorale, che per me deve essere di impianto proporzionale, in modo da garantire un equilibrio. Io penso che M5S possa convergere su un taglio dei parlamentari accompagnato da una legge proporzionale”.