Italian former Prime Minister and and former Democratic Party (PD) Secretary, Matteo Renzi, attends the Raiuno Italian program 'Porta a porta' conducted by Italian journalist Bruno Vespa in Rome, Italy, 17 September 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Crisi pilotata, al buio, elezioni. Gli scenari

Tra minacce e bracci di ferro, bozze di Recovery ritirate e tentativi di mediazioni, si trascina ormai da quasi due settimane la tensione dentro la maggioranza.
E ancora non è chiaro quale sarà lo sbocco della crisi, se passerà da un rimpasto concordato o attraverso le dimissioni del premier Giuseppe Conte per una crisi al buio che potrebbe portare ad un Conte ter ma anche ad un nuovo governo istituzionale o alle elezioni.

    Ecco gli scenari possibili.
Crisi pilotata. Caldeggiata dal Pd e da M5S ma, a quanto si apprende ostacolata da Matteo Renzi, la crisi pilotata punterebbe a ricomporre la maggioranza con un rimpasto mirato ma non corposo, un accordo sul Recovery e sulla delega ai Servizi, evitando le dimissioni del premier e con un successivo voto di fiducia con una maggioranza blindata.
Crisi al buio. Matteo Renzi, come ha minacciato, ritira magari già nel consiglio dei ministri del 7 gennaio, le ministre Bellanova e Bonetti. Conte, constatato il venir meno della propria maggioranza, sale al Quirinale e rassegna le dimissioni.
A questo punto il presidente della Repubblica potrebbe, dopo un breve giro di consultazioni, reincaricare il premier uscente che tenta di dare avvio ad un nuovo esecutivo. In questo scenario Conte dovrebbe convincere la maggioranza, e in primis Renzi, della volontà di ridiscutere metodo, merito e squadra del suo governo precedente per dare vita ad un Conte ter che passerebbe a quel punto attraverso un rimpasto sostanziale.
Ma Conte potrebbe anche scegliere la via delle Camere. In caso di rottura definitiva all’interno della maggioranza, il premier potrebbe chiedere un voto del Parlamento per “inchiodare” il partito che ha dato vita alla crisi. “Lo aspettiamo in Senato” ripete infatti da giorni il leader Iv Matteo Renzi. A quel punto o il governo cade perchè viene meno la maggioranza o si salva perchè nel frattempo si è creata una nuova maggioranza, anche se si tratta di una maggioranza solo numerica. Si tratta della cosiddetta ipotesi dell’aiuto dei “responsabili” che seppur raffreddata non è mai venuta meno.
Governo istituzionale o elezioni. Se il governo Conte cade, restano solo due strade: un governo istituzionale o di salute pubblica, che però al momento vede indisponibili Pd, M5s e anche Fdi, o la strada delle urne nel più breve tempo possibile.
Con tutta probabilità se il premier Conte fosse sfiduciato dalle Camere il presidente Mattarella formerebbe un governo di garanzia con un diverso premier solo per portare il Paese

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