Dopo aver conquistato la critica e il pubblico in Italia e all’estero, celebrata da ‘Hollywood Reporter’ come la risposta italiana a Breaking Bad, ‘Gomorra – La Serie’ debutterà in estate negli USA, con i 12 episodi della prima stagione, sulla prestigiosa rete via cavo Sundance TV, che ha acquistato anche i diritti della nuova e attesa seconda stagione della serie Sky. ‘Gomorra – La Serie’ nasce da un’idea di Roberto Saviano, è prodotta da Sky Atlantic, Cattleya e Fandango in associazione con Beta Film e la supervisione artistica di Stefano Sollima. Il coordinamento editoriale è di Stefano Bises e Leonardo Fasoli, che firmano la sceneggiatura della seconda stagione insieme a Ludovica Rampoldi e Maddalena Ravagli. Dal suo esordio ad oggi è stata venduta in oltre 130 paesi, diventando un fenomeno di culto e ottenendo un notevole riscontro con oltre un milione di spettatori medi a puntata e ponendosi al primo posto delle serie targate Sky più viste nella storia della pay tv. Mentre in Usa si attende dunque il debutto della prima stagione, i 12 nuovi episodi della serie arriveranno in prima tv su Sky Atlantic Hd il 10 maggio, diretti da Stefano Sollima con Francesca Comencini, Claudio Cupellini e la new entry Claudio Giovannesi. Quattro registi a dirigere uno straordinario cast di attori legati al territorio, con esordienti che si mescolano ad attori professionisti. Agli ormai acclamati protagonisti Marco D’Amore, Fortunato Cerlino, Salvatore Esposito e Marco Palvetti si uniscono nuovi interpreti come Cristiana Dell’Anna e Cristina Donadio. La seconda stagione di ‘Gomorra’ ha una nuova eroina che conquisterà il pubblico. L’eroina è ‘Scianel’, sorella di Zecchinetta, ucciso nella prima serie, interpretata da Cristina Donadio, in seguito chiamata da chi scrive anche Crì, che per diventare la reggente della piazza di spaccio a Scampia ha tinto i suoi capelli da neri a biondo paglia. Scianel, dice Crì, doveva essere bionda ‘a modo suo’, non la tipica e classica bionda luminosa. Parlare della Donadio è parlare di teatro, di chi ha debuttato con Geppy Gleijeses, Nino Taranto, Aldo Giuffré, Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, lavorando poi con Enzo Moscato. Ha interpretato il suo primo film, ‘Il regno di Napoli di Schroeter’ ma il successo è arrivato per lei con ‘Libera’ di Pappi Corsicato. Con Valeria Parrella ha fatto ‘Penelope’, ‘Circe alla radio’, ‘Clitennestra’, ‘Ciao Maschio’ e ‘Dalla parte di Zeno’. Parlare di Cristina è, anche, parlare di una vita vissuta, anche, attraverso le durissime strettoie legate alla perdita di una persona amata, con la quale ha condiviso una fetta di vita. Parlo di Stefano Tosi con il quale fondò ‘Il sole e la luna’. Stefano è poi morto con Annibale Ruccello in un incidente stradale. Crì è una napoletana di grande talento e, non a caso, ho appena citato in campo drammaturgico e teatrale due assoluta genialità: ‘Uno è Enzo Moscato, già citato in passato come il nuovo Carmelo Bene, e l’altro è lo scomparso Annibale Ruccello’. Potrei fermarmi qui per presentare adeguatamente Cristina, ma potrebbe non bastare perché fa teatro da più di trenta anni ed ha perso molte occasioni di successo nel mondo del cinema. Il teatro per lei è sempre stato più urgente. A 16 anni ha avuto un figlio, a 18 si è sposata, divorziando subito dopo. Considera suo figlio come il suo migliore amico e visto che era troppo giovane per fare la madre, è oggi troppo giovane per fare la nonna, visto che ha tre nipoti. Crì da piccola veniva chiamata ‘lagnasecca’ per i suoi pianti. Poi, d’un tratto, arrivò il coraggio e debuttò, come dicevo prima, a 20 anni con Geppy Gleijeses. In lei convivono la mezza faccia di Cris e l’altra metà di Tina. Cris è la scheggia impazzita perché ‘osa’, Tina invece rappresenta le radici. La Donadio continua l’avventura cominciata a Napoli con la compagnia di Nino Taranto, le farse recitate con Dolores Palumbo e Carlo Croccolo. Poi la cercò Eduardo De Filippo ma riuscì a litigare subito con lui, per via di un ruolo che non amava. Incontrò Fellini, che la scelse per ‘La città delle donne’ e che mentre le parlava disegnava il suo corpo su alcuni fogli. Cristina andava allo Studio 5 di Cinecittà, giorno dopo giorno, e ‘l’Immaginifico’ cambiava ogni volta idea sui ciak da girare. Crì si stancò e se ne andò. ‘Stupida e presuntuosa’, dice oggi pentita di quel gesto, e della mancanza di quel disegno che le promise Fellini. Cristina, come si diceva in apertura, sarà in ‘Gomorra2’ una boss animalesca e spietata. Ma non vuole che questo personaggio sbrani la sua biografia artistica e lotterà affinché Scianel non la divori e resti sempre al servizio di Cristina attrice. A lady Gomorra interessa solo il potere: ‘Una pantera è bella ma non conta niente, invece tra le iene a comandare sono le femmine’. Lei, zigomi alti, occhi verdi magnetici, è un boss della camorra. La madre di ‘Scianel’ aveva una bancarella di profumi e Scianel è il soprannome, ma nessuno la chiama con il suo nome che è Annalisa. Ragiona come un uomo ma usa le strategie femminili. Il suo look è studiato, perché di giorno porta tute di ciniglia ma la sera si veste da pantera per giocare a poker. Ha una gestualità particolare quando fuma e se fiuta il pericolo si sfiora i polpastrelli. Scianel è diffidente e feroce e se insegue un obiettivo non conosce pietà. A Napoli la ‘cronaca storica’ ti porta a capire quanto donne così abbiano avuto un peso nella camorra. Scianel non ha bisogno di uomini, perché basta a se stessa e le altre stanno due gradini sotto di lei, perché lei è una leader. Sul set ogni tanto Cristina pensava: ‘Mamma mia che animale’. Forse solo le persone veramente buone possono interpretare bene i cattivi…
Roberto Cristiano