Sale a 1000 il numero dei corpi senza vita del crollo dell’edifico di Dacca, in Bangladesh, come riferisce oggi l’agenzia statale BSS. Nelle ultime ore sono stati trovati i corpi decomposti di 79 persone. I soccorritori, stanno ancora lavorando. Sono trascorsi ormai 16 giorni, dal crollo e oggi la notizia che i mezzi di soccorso hanno raggiunto il primo piano dello stabile attraverso un tunnel di 50 metri scavato tra i detriti.
Dalle notizie Ansa emerge che: “Non è ancora chiaro quanti corpi siano ancora sepolti sotto le macerie del ‘Rana Plaza’. L’opera di riconoscimento si presenta sempre più difficile. Molti dei resti trovati stamane sono stati mandati in un laboratorio per l’esame de Dna. A causa del caldo, i corpi sono irriconoscibili e si può risalire alla loro identità soltanto attraverso gli abiti o i telefonini che avevano con sé. Finora soltanto 636 salme sono state consegnate alle famiglie, le altre rimangono senza nome nelle camere mortuarie. Intanto ieri sul posto, l’associazione degli industriali tessili (Bgmea) ha distribuito gli stipendi agli operai sopravvissuti alla tragedia che martedì avevano protestato per il ritardo dei pagamenti e per il rifiuto di versare quattro mesi di paga minima (circa 38 dollari mensili) come risarcimento per la perdita del posto di lavoro”.
stabile che ospitava cinque industrie tessili. Da giorni le squadre di soccorso continuano ad estrarre corpi dalle macerie, ma le ricerche sono quasi giunte al termine. “Le squadre di soccorso – ha detto Hassan Suhrawardy, maggior generale dell’esercito, che sta supervisionando le operazioni di soccorso – dovrebbero riuscire a rimuovere tutte le macerie in due o tre giorni”. Nel crollo del Rana Plaza, avvenuto il 24 aprile, sono rimaste ferite oltre 2.400 persone. Sono oltre 580 i corpi che le autorità hanno restituito alle famiglie delle vittime.