Genova ha bisogno di una legge speciale dopo il crollo del ponte Morandi. La chiede l’ex ministro della Giustizia e deputato Pd, Andrea Orlando attraverso la sua pagine di Facebook. “Quello che trovo incredibile – dice Orlando facendo riferimento all’audizione ieri in commissione del ministro Danilo Toninelli – è che in conclusione della sua disamina, il ministro non abbia affrontato alcune questioni essenziali”. Per l’ex Guardasigilli “molte domande non hanno trovato alcuna risposta ne nell’introduzione ne nella replica del ministro. Tralascio volutamente tutte quelle relative al quadro politico e mi limito a quelle che riguardano le cose da fare. La prima segue logicamente le considerazioni svolte dal ministro. Se la situazione determinatasi a Genova è conseguenza diretta del modo in cui sono state date le concessioni, adesso che intende fare il governo?”.
“Toninelli – rileva ancora Orlando – ha detto che si valuterà di volta in volta quale sia l’interesse dei cittadini tra la gestione pubblica e quella privata. Non ha detto sulla base di che criteri. Non ho pregiudizi ideologici e proprio per questo chiedo: con quali risorse? E nel caso genovese, a che punto sono le procedure di revoca?”. Orlando sottolinea inoltre che “il ministro ha annunciato che il ponte sarà realizzato da Fincantieri. Fincantieri è un’eccellenza italiana. Non so se abbia mai fatto un ponte. Non dubito che saprebbe farlo. Ma anche in questo caso, con che risorse? È possibile un affidamento diretto?”. Infine la situazione di Genova, “che è stata quasi assente nelle parole del ministro. Al di là delle condivisibili parole di cordoglio e delle indicazioni riferite all’emergenza, non ha detto nulla riguardo a come aiutare la città nel passaggio difficile che si sta trovando ad affrontare. Nulla su come aiutare il porto, il turismo, le attività economiche in generale che subiranno le ripercussioni di questa vicenda. E mi auguro – conclude Orlando – che la proposta di una legge speciale che individui risorse e progetti per Genova, trovi il necessario consenso mettendo da parte le divisioni”.