Crollo ponte e Toninelli

Nessun ripensamento: Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, conferma in un’intervista a La Stampa che la società Autostrade rimane nel mirino del Governo. Anzi, la procedura di decadenza è già stata avviata. Trenta giorni per accertare le responsabilità del disastro: è il termine dato alla Commissione ispettiva.

La risoluzione, spiega,  rimane l’obiettivo centrale perché è inconcepibile che una tragedia del genere rimanga senza sanzioni esemplari. Ma è tutto il sistema delle concessioni che va ripensato alla radice, in quanto si è fondato su un vergognoso scambio di favori tra vecchia politica e grandi potentati economici, a danno dello Stato e dei cittadini. Ci sono finanziamenti ai partiti alla luce del sole di cui tutti sanno e valzer di poltrone che hanno interessato gli ultimi governi. Ma poi ci sono i bilanci segreti di molte fondazioni politiche, in cui sarebbe interessante andare a mettere il naso. Dall’altra parte è evidente che è saltata la giusta proporzione tra tariffe imposte ai cittadini e livelli degli investimenti.

Il tema delle grandi opere, su cui è in corso l’analisi costi-benefici  non ha nulla a che fare con questo dramma, evidentemente figlio di altri problemi, a partire da una scarsa manutenzione ordinaria e straordinaria. Poi, in merito ai rilievi Consob rispetto a possibili turbative del mercato, secondo Toninelli la reazione del Governo non è stata dettata dall’emotività: ‘Si è trattato solo di lucida indignazione di fronte a una strage assurda che poteva e doveva essere evitata e che faremo in modo non accada mai più’.

 

 

 

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