L’auto su cui viaggiava la famiglia Cecala, il papà Cristian, la mamma Dawna e la piccola Kristal di 9 anni, è stata recuperata dai vigili del fuoco sotto le macerie del ponte Morandi a Genova. L’auto è stata individuata nella notte, completamente schiacciata, sotto un grosso blocco di cemento che faceva parte del pilone della struttura crollato nei pressi dell’argine sinistro del Polcevera. Il bilancio delle vittime, non ufficiale in quanto i corpi devono ancora essere identificati, sale dunque a 41.
Il governo ha deciso: Autostrade per l’Italia è responsabile della tragedia e la sua concessione va revocata. La lettera che avvia la procedura è partita e il premier Giuseppe Conte lo ha annunciato con un comunicato dai toni durissimi: ‘Il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e l’onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia’.
Ora l’azienda controllata dai Benetton avrà 15 giorni per le controdeduzioni e non gli basterà, eventualmente, nemmeno ricostruire il ponte, avverte Conte. Nel caso, sarà solo a titolo di provvisorio risarcimento del danno, fermo restando che la ferita inferta alle vittime, ai loro familiari e al Paese è incommensurabile e non potrà certo essere rimarginata in questo modo.
Il premier annuncia poi un ‘segnale di svolta’ per tutti i concessionari di beni pubblici: ‘D’ora in avanti saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell’ammodernamento delle infrastrutture e dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione. Perché l’infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico. A settembre tutti i concessionari dovranno fornire un piano delle risorse per la manutenzione, destinando a questo scopo investimenti proporzionali agli utili.
Intanto a determinare il crollo del ponte Morandi, la morte accertata di 38 persone, altre cinque persone ancora disperse, i feriti gravi e la rabbia di tutto un Paese potrebbe esser stato il cedimento di uno strallo, le possenti bretelle collegate ai pilastri del ponte. Un’ipotesi ancora, ma ”un’ipotesi di lavoro seria’ , ha detto Antonio Brencich, docente dell’università di Genova e membro della commissione dei Trasporti e delle Infrastrutture che deve accertare le cause del crollo. Un’ipotesi confermata da una testimone: ‘Ho visto i tiranti spezzarsi contemporaneamente, poi sono caduti sulla carreggiata, l’hanno fatta salire in alto e dopo si è spezzata la campata’. A parlare è Maria Marangolo, infermiera della Asl genovese: era ferma in via Fillak quando ha visto l’inizio del disastro. Aspettando i funerali di Stato, aspettando che qualcuno restituisca ossigeno a una città spezzata, il focus del day after è puntato dunque ancora sui monconi del ponte e sul Polcevera, il sarcofago che raccoglie enormi pezzi di cemento e cadaveri, e la mobilità verso la parte più industriosa di Genova. La rabbia s’intreccia al dolore che tutto copre: per questo molti hanno preferito non avere una funerale di Stato e salutare i propri cari nelle rispettive, piccole parrocchie. A Busalla per Elisa, a Foiano della Chiana per Stella, a Capolona per Carlos. Sabato sarà il giorno delle lacrime, giorno che si sovrappone al tempo del lavoro.
La procura ha sequestrato i due tronconi del viadotto Morandirimasti in piedi a levante e a ponente del tratto crollato. L’attività investigativa comincia a svilupparsi. Verranno studiate anche le macerie spostate via via in un deposito della municipalizzata dei rifiuti Amiu a Campi. Sono state fotografate, catalogate e poste sotto sequestro. Al momento il fascicolo aperto in procura per attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, omicidio colposo plurimo e disastro colposo resta contro ignoti. Intanto Autostrade per l’Italia apre alla richiesta del Governo di avviare delle iniziative a sostegno della città di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. La società stradale ha infatti allo studio un piano di interventi per la zona colpita dal ponte, per le famiglie delle vittime e per coloro che hanno subito danni alle proprie abitazioni. E mentre il Governo annuncia di aver definitivamente avviato la procedura per la decadenza della concessione, la società e la controllante Atlantia preparano la proprie difesa e convocano due cda straordinari per il 21 e 22 agosto.