Crosetto: ‘L’alleanza Ppe-Ecr è un progetto politico chiaro per l’Ue’

‘Dare all’Ue una guida politica che abbia un’identità coerente, per ricucire il rapporto tra istituzioni comunitarie e cittadini e ristabilire anche a Bruxelles il principio democratico della “alternanza tra visioni diverse”. È l’obiettivo dei Conservatori e del progetto di creare un’alleanza con i Popolari che consenta di superare lo stallo della maggioranza Ursula. Per questo immaginare un appoggio di FdI a coalizioni di natura diversa non è un’opzione sul tavolo’, afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto, che spiega perché mettere insieme popolari e conservatori ‘è un’idea rivoluzionaria che obbligherebbe l’intero sistema politico europeo a una evoluzione positiva’: ‘Si tratta di un progetto politico chiaro. Abbiamo valori in comune e possiamo trasformarli in ricette politiche comuni. Io lo immagino come un percorso serio e tra forze politiche che trovano una loro armonia e un loro equilibrio che al momento  non prevede allargamenti a realtà come Rassemblement National di Marine Le Pen o l’Afd tedesco, con i quali invece un’alleanza non dispiacerebbe a Salvini. Noi apparteniamo ad un altro gruppo e siamo diversi, come è noto’, sottolineando che a proposito di un eventuale ingresso della Lega nella coalizione Ppe-Ecr  spiega di  aver sempre detto che è il partito che più mi ricorda la Csu tedesca.

FdI non si presterebbe ad appoggiare maggioranze spurie, la fondazione stessa di FdI dimostra che non fai vivere un progetto avendo la sicurezza di arrivare primi alle elezioni, ma perché credi che sia importante farlo:  ‘Quella che ha eletto Ursula von der Leyen è stata una maggioranza tecnica, non politica. Nata per necessità, in vitro, ha messo insieme storie politiche diverse. Questa maggioranza si è sclerotizzata e ha creato uno strano meccanismo, probabilmente involontario: una maggioranza ibrida che non ha più bisogno dei voti dei cittadini, ma che raccoglie il consenso in base a opzioni politiche molto diverse e poi lo trasferisce in un unico calderone autoreferenziale. È dunque necessario ‘superarla, perché l’effetto che si è creato è un distacco tra l’Ue e i suoi cittadini e popoli. I governi tecnici, non votati da nessuno, molto spesso alimentano situazioni di conflittualità sociale. Il progetto di Meloni e il nostro ingresso nei Conservatori nasce con questo obiettivo: permettere un’alternanza tra visioni politiche diverse, alternanza che si è persa per strada con danni per tutti. Un possibile allargamento della compagine popolari-conservatori nel caso i numeri non fossero favorevoli, purché si basi su una condivisione di vedute, specie sui temi cruciali, come ‘ad esempio la guerra in Ucraina’. Sulle scelte strategiche rilevanti servono unità e chiarezza e non si possono fare sconti a nessuno,  perché la prossima Commissione Ue non corra rischi di eccessivi sbandamenti’.

Quanto ai liberali, dei quali in Europa fa parte anche Macron e che pure sono considerati come possibili interlocutori di Ppe e Ecr, Crosetto ha ricordato che “in Europa non sono quelli italiani. Non tutti, almeno…”.

Esclusa invece in via assoluta qualsiasi ipotesi di alleanza con i socialisti, che “sarebbe del tutto innaturale” e “la negazione stessa della politica”, perché “non puoi allearti con chi ha programmi e idee totalmente diverse dalle tue”, e con una certa decisione anche l’ipotesi che FdI possa appoggiare una maggioranza Ursula. “Non credo, anzi: ad oggi tenderei a escluderlo, ma mi chiamo Crosetto e non Nostradamus…”, ricordando comunque che “con Ursula von der Leyer c’è un rapporto istituzionale corretto e positivo” e che “saranno i popolari a decidere chi sarà il loro candidato alla presidenza della Commissione nel loro congresso che si terrà tra qualche mese”.

“Secondo me i tre pilastri della coalizione italiana di governo devono restare in piedi, forti e vivaci, ognuno con la sua identità”, ha detto il ministro, escludendo lo scenario anche dopo il voto per le europee.

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