Il governo ha convocato un Comitato tecnico scientifico d’urgenza per le 18. Resistere una settimana per provare a scongiurare il lockdown totale con chiusure mirate di città, intere aree metropolitane, attività. È questa la linea del governo imposta dal premier Giuseppe Conte per fermare i contagi da Covid 19. Nelle riunioni lo ha ripetuto più volte: «Abbiamo introdotto misure restrittive il 25 ottobre, adesso dobbiamo aspettare gli effetti almeno per quindici giorni». E dunque il nuovo Dpcm arriverà entro l’8 novembre, a meno che prima non ci sia un’impennata della curva epidemiologica. In questi 7 giorni saranno comunque presi provvedimenti proprio sulla base dei numeri dei nuovi positivi e soprattutto della tenuta delle strutture sanitarie.
Le terapie intensive continuano a reggere, anche se sono in sofferenza in alcune Regioni. Per questo il ministro della Salute Roberto Speranza e quello degli Affari Regionali Francesco Boccia lavorano con la protezione civile per favorire un alleggerimento con la possibilità di trasferire i pazienti anche in altre Regioni.
Nelle zone che già si trovano nello Scenario 4- il più grave – rispetto alle situazioni di rischio delineate dall’Istituto superiore di sanità potrebbero essere chiuse anche altre attività ritenute «non essenziali».
Nelle Regioni dove saranno decise chiusure non si potrà entrare se non per «comprovate esigenze» di lavoro, salute e urgenza e lo stesso vale per chi deve uscire. Nel Dpcm del 25 ottobre i rappresentanti dei partiti di opposizione avevano chiesto al governo di non limitare gli spostamenti. La misura dovrà adesso essere rivalutata in vista del provvedimento che sarà firmato l’8 novembre.