Il movimento d’opposizione di mogli e familiari dei dissidenti cubani è rimasto orfano della guida. La leader delle ‘Damas de blanco’, Laura Pollan è morta ieri nell’ospedale Calixto Garcia a l’Avana per arresto cardiaco. La storica guida delle Signore in Bianco era stata ricoverata d’urgenza nell’ospedale della capitale cubana causata dal virus respiratorio sinciziale (Vrs). La donna che da anni soffriva di diabete e complicazioni polmonari non ha resistito ad una complicanza cardiaca.
La Pollan era stata fra le fondatrici delle ‘signore in bianco’ nella primavera del 2003 (nota anche come ‘primavera nera di Cuba’), dopo un’ondata di arresti e la condanna di 75 giornalisti, sindacalisti, attivisti per i diritti umani e dissidenti per reati contro lo Stato e i principi della Rivoluzione cubana. Fra questi, c’era anche il marito che oggi ha 68 anni. I detenuti sono poi stati liberati a partire dal 2010 fino a pochi mesi fa. Fin dalla nascita del movimento ogni domenica, dopo la celebrazione della messa nella chiesa di Santa Rita all’Avana, mogli e madri dei dissidenti, vestite di bianco (ispirandosi alle Madri di Plaza de Mayo che manifestavano per i desaparecidos argentini) sfilavano con una rosa in mano mostrando le foto dei famigliari detenuti. Nel corso degli anni tante sono state le iniziative di protesta portate avanti dal movimento. Nonostante le ‘damas’ siano state accusate di essere ‘controrivoluzionarie’ al soldo degli Stati Uniti è stato l’unico gruppo d’opposizione le cui manifestazioni sono state tollerate dal governo di Castro. Minuta e bionda, dalla pelle molto chiara e il carattere risoluto, professoressa di lettere al liceo, Pollan aveva trasformato la sua residenza dell’Avana nel quartier generale delle ‘damas’, ospitandovi i ‘tè letterari’, le riunioni in cui le donne leggono lettere dei loro congiunti, poesie e altre opere letterarie, facendosi forza a vicenda. Nel 2006 l’organizzazione Human Rights First ha insignito le Damas del Premio per i Diritti Umani per “la loro dedizione al riconoscimento dei diritti umani a Cuba, il loro coraggio e la loro determinazione”. Nel 2005 il movimento è insignito del premio Andrei Sakharov per la Libertà di Coscienza che il Parlamento Europeo assegna ogni anno alle organizzazioni che lottano per la difesa dei diritti umani, la promozione della democrazia e della cooperazione internazionale e la difesa dello Stato di diritto.