Dallo scoccare della mezzanotte i cittadini cubani potranno viaggiare all’estero senza il “permesso di uscita” e della “lettera d’invito”. Proprio da questa mattina, è entrata in vigore la riforma della legge sull’immigrazione varata l’ottobre scorso dal presidente Raul Castro. La riforma autorizza da oggi 14 gennaio, autorizza i cubani sopra i 18 anni ad andare all’estero purchè forniti di un passaporto in regola e il visto del Paese che intende visitare. Il provvedimento introduce una nuova normativa che prevede l’estensione del soggiorno fuori dal Paese dagli 11 mesi dai decreti antecedenti a 24 fino. Sul suo account Twitter, la blogger e giornalista cubana Yoani Maria Sanchez parla di un “Giorno Zero, il giorno della riforma migratoria e – denuncia l’attivista – già è deciso chi potrà lasciare il Paese e chi no, aspettiamo solo che ce lo dicano”. Il regime castrista aveva diverse volte motivato i divieti di viaggio ai propri cittadini definendo le misure “necessarie ad evitare una fuga di cervelli” e la conseguente “perdita di medici, ingegneri e altri professionisti qualificati” negli Stati Uniti e in altri Stati che offrono maggiori salari. Il sito ufficiale di Cubadebate e l’edizione digitale del quotidiano Granma scrissero che la riforma è stata resa necessaria “per aggiornarsi alle condizioni del presente e al futuro prevedibile”.