Il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri, promette la mano dura contro quei rappresenti dell’Arma che hanno violato la legge causando la morte di Stefano Cucchi. “Non faremo sconti a nessuno”, dice il numero uno dell’Arma, durante una intervista andata in onda su Radio Capital. E se giudicati definitivamente colpevoli, ora che sono già sospesi, saranno “definitivamente destituiti”. Però, sottolinea Nistri non bisogna parlare di “violenza di Stato” per colpa di “qualche irresponsabile”.
“Forse si è aperto uno spiraglio di luce: mi sembra che sia la prima volta che un militare di quelli presenti quella sera ha riferito la sua verità, che ora dovrà passare al vaglio dell’autorità giudiziaria, ma noi siamo al fianco dell’autorità giudiziaria, perché è ora che siano accertate tutte le cause e le dinamiche di quanto successe quella sera”, dice il comandante generale dell’Arma dei carabinieri. “Quei carabinieri sono stati sospesi e nel momento in cui saranno accertate le responsabilità, l’Arma prenderà le decisioni che le competono”, fino alla “destituzione perché non vogliamo guarderemo in faccia a nessuno”. Ma Nistri sottolinea, però, che nel caso della morte di Cucchi non si può parlare di “violenza di Stato”. “E’ una sintesi giornalistica, ma non si tratta di una violenza dello Stato ma di alcuni appartenenti dello Stato: lo Stato non può essere chiamato come responsabile della irresponsabilità di qualcuno”. E l’Arma per il ruolo istituzionale e sociale che ha per il Paese non potrebbe fare diversamente.