Culinaria: ultimo giorno per la prima biennale di arte e cibo a Roma

Oggi, ultimo giorno per visitare a Roma l’11° edizione di “Culinaria – Il Gusto dell’Identità”, biennale di arte e cibo, dove si celebra l’inedito incontro tra artisti e chef. Un fortunato incontro tra mondi diversi e affini, che ha dato vita per tre giorni ad una straordinaria carrellata di opere, installazioni, ricette e showcooking, all’insegna della contaminazione tra alta cucina e arte contemporanea.

Pascucci e Caceres
Ospitata nello Spazio WeGil di Roma (Largo Ascianghi 5) e organizzata dallo chef Francesco Pesce e da Fabrizio Darini, curata da GMGProgettoCultura e con il contributo di Regione Lazio, Arsial e Car, la manifestazione propone un dialogo degli artisti con gli chef. Lo Spazio WeGil si è trasformato in questi giorni in un museo temporaneo articolato su due piani in cui sono esposte opere, piatti, video, foto e installazioni create dall’ispirazione reciproca tra chef e artisti, in cui viene esaltato lo “stile personale” di ognuno, il leitmotiv di tutta la manifestazione. Per l’occasione l’auditorium “Spazio d’azione” ospita gli incontri live tra chef e artisti, che si alternano sul palco in sessioni da 45 minuti ciascuna. Tra questi: Walter Musco, Anthony Genovese, Andrea Tortora, Roy Caceres, Cristina Bowerman, Adriano Baldassarre( protagonista dell’ affascinante cooking show d’apertura).
Adriano Baldassarre  culinaria
Adriano Baldassarre
Giuntini assaggia la ricetta di Apreda insieme allo chef a Culinaria
Qualche esempio? Ieri grande spettacolo con il cooking show di Francesco Apreda, chef stellato del ristorante Imàgo presso l’ hotel Hassler, che per la prima volta in assoluto ha presentato la “lingua in sanguinaccio di ricci di mare”, ( un piatto che da sempre aveva avuto in animo di creare, ma che prima d’ ora non aveva mai potuto realizzare).

Lo chef campano ha creato questo piatto( che resterà un “unicum” creato solo per Culinaria) a partire dalla provocazione lanciatagli dall’artista cui è stato abbinato dagli organizzatori, Matteo Giuntini, pittore, illustratore e videoartista. L’artista dopo aver incontrato lo chef, ed aver scoperto le numerose intime affinità che li uniscono(prime fra tutte l’ ironia e l’amore per l’arte ognuno nel proprio campo) ha provocatoriamente posto ad Apreda la domanda: “C’è un’idea di una ricetta che da sempre vorresti realizzare per dare libero sfogo alla tua creatività, ma non hai mai osato prima, perché non ne hai avuto l’opportunità ?”
E da qui, dalla risposta a questa domanda chef Apreda guardando al suo passato di viaggiatore, ha ripescato questa ricetta, nascosta in un cassetto nella memoria, ed ispirandosi ad un’esperienza gustativa fatta molti anni prima in un viaggio in India, ha sviluppato questo piatto, davvero molto complesso, in cui insieme a centinaia di ingredienti diversi ha racchiuso metaforicamente anche un pezzo di sè. Al suo fianco invece Giuntini per l’ occasione, contemporaneamente ha creato

Vulcano (particolare dell’ interno della stanza)
l’installazione “Vulcano”, nata dalle suggestioni ispirategli dall’incontro con lo chef.

” Vulcano” è infatti una stanza intima, in cui la luce soffusa colpisce oggetti che “parlano” dell’incontro tra lo chef e l’artista, compreso tutto ciò che fino ad oggi hanno vissuto, per giungere ad essere quello che sono nel loro percorso di creatività e stupore, di idee, sogni, esperienze e viaggi, con suggestioni legate al mondo della magia, trovando infine una forte affinità l’ uno con l’altro. Vulcano spiega Giuntini, è un po’ tutto quello che uno si porta dentro, quell’ insieme di esperienze vissute e desideri e creatività espressi o inespressi, di ciò che si è o si potrebbe essere “in potenza” e che però sono là pronti ad esplodere, proprio come fa il vulcano.Questo spazio ristretto, un parellelepido bianco il cui interno può essere osservato solo sbirciando dai fori creati nelle pareti a varie altezze, è sormontato dall’opera “La Malelingua”, un disegno su carta, realizzato da Giuntini, e applicato su una base in compensato di pioppo, uno sberleffo al pubblico, in cui si ravvede quell’ironia, che a detta di entrambi, unisce Apreda e Giuntini.
Ho assaggiato personalmente l’ involtino di “lingua in sanguinaccio di ricci di mare”, ed è stata una vera esplosione di gusto. Rigorosamente consumata, su ordine dello chef, in un sol boccone, la lingua come un ” vulcano” è deflagrata in bocca in un ventaglio di gusti e sollecitazioni diverse, finendo per solleticare oltre il palato tutti gli altri sensi, e regalando un’esperienza gustativa davvero unica a tutto il pubblico.

Ma Culinaria non finisce qui, e queste sono le altre opere, frutto delle inedite accoppiate tra chef e artisti, visibili:
1- «Venere», Giuseppe Iannotti e Giuseppe Guanci
L’approccio concettuale della cucina di Giuseppe Iannotti del Krèsios di Telese Terme (Benevento, 1 stella Michelin) e la ricerca sul concetto del vuoto su cui si fondano le tessoforme in filo metallico dell’artista Giuseppe Guanci, hanno trovato una sintesi nell’elaborazione comune dell’idea di bellezza tra Oriente e Occidente. Nella loro opera una «Venere» in filo di rame intrecciato viene coperta da una veste creata dallo chef con pelle di pollo impastata con riso e poi disidratata fino a farne una cialda condita con spezie. L’installazione è destinata a cambiare nel corso della manifestazione: mangiando la pelle di «Venere» il pubblico contribuirà a svelare, in un crescendo esperienziale, la bellezza della scultura.

2- «Impact of the senses», Andrea Tortora e Pere Gifre
Il confronto tra il maestro dei lievitati d’autore, Andrea Tortora, alla guida della pasticceria del St. Hubertus (3 stelle Michelin) del Rosa Alpina Hotel & Spa di San Cassiano (Val Badia), e Pere Gifre, artista e ingegnere spagnolo con base a San Francisco (specializzato in progetti di scultura, scenografia, interior design e architettura industriale) è stato incentrato sul tema dell’acqua, concepita come veicolo e sfida. Il risultato è un’installazione «in movimento»: attorno a una delle quattro sculture create da Gifre cresce durante la manifestazione il panetto di lievito madre «Carletto» dello chef Tortora.

Culinaria
Polluted Humanity scultura in cioccolato
3- «Polluted humanity», Walter Musco e Francesca Romana Pinzari
I dolci di Walter Musco della pasticceria Bompiani di Roma – lui stesso ex gallerista e sperimentatore di contaminazioni con l’arte in linee di dessert ispirati alla pittura, alla scultura e al design – incontrano Francesca Romana Pinzari, artista che lavora con video, installazioni, scultura e pittura in opere polimateriche caratterizzate per l’utilizzo di elementi organici. Dalla loro creatività è nata l’installazione «Polluted humanity», un’opera che durante la kermesse cambia in maniera imprevedibile: il calco in cioccolato del volto dell’artista, realizzato da Musco, si scioglie progressivamente sotto il calore di una lampada, dando origine e spunto a nuove idee libere da paletti e limitazioni. Un video in time-lapse illustra ai visitatori i cambiamenti dell’opera con l’avanzare del tempo.

Culinaria
Aria di mare Gianfranco Pascucci e Ria Lussi
4- «Aria di mare», Gianfranco Pascucci e Ria Lussi
Le creazioni artistiche di Ria Lussi e i piatti di Gianfranco Pascucci indagano le trasparenze e le sensazioni cromatiche degli ambienti marini, fondendosi e intrecciandosi in un rimando di colori ed evanescenze. Il blu è predominante nella creazione della Lussi «Aria di Mare», una composizione di quattro sculture in vetro soffiato di Murano («Growing up», «Stella», «Coquillage» e «Nuage»). Lo stesso colore torna protagonista anche nei piatti di Gianfranco Pascucci, chef del ristorante al Porticciolo di Fiumicino (1 stella Michelin) in un richiamo cromatico evidente, ad esempio, nel piatto con gobbetti marinati su un brodo con vongole e uova di gobbetto. Il testimone «silenzioso» di questo dialogo è il fotografo Lido Vannucchi che attraverso i suoi scatti ha fuso, in un unico linguaggio, le creazioni dello chef e dell’artista.

5- «Ritratti rifiutati», Alessandro Baronio e Top Kitchen
L’artista Baronio presenta delle maschere realizzate utilizzando parti di oggetti che provengono dalla lavorazione delle cucine Top Kitchen: oggetti di fabbrica usati e materiali in eccesso permettono di descrivere le storie personali e quotidiane di ciascuno. Ognuno dei ritratti è è realizzato a partire da materiali di riciclo(che l’artista si fa spedire da chiunque voglia sostenere la sua opera) assemblati secondo la fantasia dell’ artista, che gli dà vita, rendendolo loro un volto, un nome e persino una carta d’ identità. Un’opera ricca di ironia e fantasia, come il suo originalissimo autore che col suo look surreale sembra quasi uscito da un fumetto steam punk.

6- «La macchina del tempo», Mauro Uliassi e Lorenzo Cicconi Massi
Dall’incontro tra il fotografo Lorenzo Cicconi Massi e lo chef Mauro Uliassi, del ristorante Uliassi di Senigallia (Ancona, 2 stelle Michelin), sono nati dieci scatti che raccontano un dialogo silenzioso tra lo chef e il mare.

7- «Bondage vegetale», Thomas Duval
Il fotografo parigino Thomas Duval presenta per la prima volta in Italia le foto del progetto «Bondage vegetale», che indaga il rapporto con il mondo vegetale ispirandosi all’antica arte giapponese del bondage. Gli scatti ritraggono verdure – come peperoncini, frutti del drago o radicchi – poste su un fondo bianco, in un clima di sospensione, e legate con nodi bondage. Feticismo, passione per il cibo, sensualità e humour le sensazioni che inevitabilmente suscitano questi scatti

8- «Finestra-minestra», Roy Caceres e Franco Losvizzero

La ricetta di Caceres e il cucchiaio intagliato da lui stesso
L’opera è una delle più interessanti in mostra, (la vedete in copertina) frutto dell’unione tra lo spirito creativo di Roy Caceres, chef del ristorante Metamorfosi di Roma (1 stella Michelin), e quello di Franco Losvizzero, video-artista e maestro nelle sculture meccaniche. In un piatto posto su un tavolo elicoidale il ritratto dell’artista, realizzato in cera e resina, «galleggia» in un brodo che nasconde al suo interno semi destinati a germogliare nel corso della manifestazione. L’installazione diventa così una vera e propria opera in evoluzione. Caceres, con la sua creazione, propone un piatto stratificato: il cibo è celato da una superficie bianca che, una volta tagliata, svela la pietanza al suo interno riconducendo a una memoria profonda, lontana e sotterranea. Il volto di Losvizzero è raffigurato con dei piccoli «mostri» che escono dal naso, dalla fronte e dalla gola a testimoniare l’alterazione dell’essenza e dell’apparenza derivante dall’immersione nell’inconscio.

Lo spazio esterno, invece, durante la manifestazione si trasforma in un “Teatro delle braci” dove tra fuochi e gesti primordiali vengono proposte cotture arcaiche e dimenticate. “Questa edizione di ‘Culinaria’ è un’installazione in costante movimento in cui i visitatori sono protagonisti dell’esperienza narrativa celata dietro la creazione di ogni opera. Il pubblico, infatti, sarà coinvolto a livello gustativo, artistico e creativo”, spiegano gli organizzatori Francesco Pesce e Fabrizio Darini. “Abbiamo voluto lanciare uno sguardo sul futuro della gastronomia, per anticiparne le possibili interazioni che nei prossimi anni si svilupperanno con diverse espressioni artistiche” aggiungono.

Avete tempo fino alle 22 di stasera per visitare l’evento, mentre per assistere agli showcooking/performance, che vedranno impegnati chef e artisti sul palco, per raccontare le opere/ricette scaturite dal loro dialogo, ultimo appuntamento alle 20.

Consultate qui di seguito il programma cui potete ancora assistere:

17:00 Stefani Terigi, Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini – Nicoletta Lanati c/o Teatro delle Braci

18:00 Roy Caceres – Franco Losvizzero c/o Spazio D’Azione (Auditorium)

19:00 Tim Butler – Massimo Catalani c/o Spazio D’Azione (Auditorium)

20:00 Cristina Bowerman – Davide Dormino c/o Spazio D’Azione (Auditorium)

Culinaria – Il Gusto dell’Identità
29 e 30 Settembre 2018
Orari: 10 – 22

Ingresso gratuito
WEGIL – Largo Ascianghi 5 – Roma
http://www.culinaria.it

Valentina Franci

Circa Valentina Franci

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