In un periodo di forte incertezza per il quadro economico nazionale, stretto tra il rincaro dei prezzi del carburante il (nonostante il taglio delle accise) e l’inflazione galoppante che non accenna a fermarsi, il governo presieduto da Mario Draghi si ritrova con molteplici tavoli aperti per scongiurare un’estate di forti difficoltà per i cittadini. Una situazione che non aiuterebbe il nostro Paese ad intraprendere quel percorso di crescita e inversione di tendenza che in molti invocano da parecchio tempo.
In primis i sindacati, che negli ultimi tempi si sono schierati in aperta rottura con l’esecutivo (in particolare con il ministro Andrea Orlando) per quanto riguarda l’aumento delle retribuzioni per i lavoratori – a partire dal salario minimo – e le nuove misure per ridurre la disoccupazione. Tra confronti, dibattiti, proposte e riforme bloccate, sono molti i temi legati al lavoro presenti nell’agenda del premier. Per risolverli, il dicastero competente dovrà trovare la quadra tra fondi statali, posizioni dei sindacati e richieste degli imprenditori.
Le novità più importanti che potrebbero arrivare già nelle prossime ore riguardano il taglio del cuneo fiscale. Sul fronte delle risorse necessarie per la copertura dell’intervento, esperti e analisti parlano di una cifra che si attesti attorno ai 5 miliardi di euro. Una spese davvero considerevole, tenendo conto che la finanza pubblica non consente ampi margini di manovra e che il ministero dell’Economia e delle Finanze non intende ricorrere ad un nuovo scostamento di bilancio.
Dunque, visti i limiti di azione in materia e dato che la platea degli italiani interessati potrebbe essere davvero molto ampia, chi riguarderà davvero il nuovo intervento sul taglio del cuneo fiscale?
Taglio del cuneo fiscale, chi ne ha usufruito fino ad oggi
Per rispondere a questa domanda occorre prima sottolineare come in questa prima parte dell’anno ci sia già stato un intervento da parte del governo per abbassare la tassazione sul reddito dei lavoratori. La sua portata è stata minima, se si pensa che il beneficio erogato in termini di mensilità partiva da un massimo di 100 euro per i lavoratori con stipendio fino a 1.694 euro, per poi scendere gradualmente fino a zero per chi già percepisce un importo superiore ai 2.189 euro.
La platea coinvolta è stata considerevole, ma questa tipologia di bonus erogata “a pioggia” ha portato il governo ad un’invitabile micro dispersione dei fondi stanziati: moltissimi cittadini italiani non sono riusciti a trarre un beneficio concreto e tangibile per emergere dalla crisi, se non quello delle poche centinaia di euro in più in busta paga, che però in questo momento hanno risolto i problemi di ben poche persone.
Taglio del cuneo fiscale, quali cittadini pagheranno meno tasse
I dettagli e le risorse finali che riguarderanno il nuovo intervento sul cuneo fiscale dipenderanno anche dai futuri scenari internazionali e i conseguenti effetti sul Pil. La volontà del governo, a cominciare dallo stesso presidente del Consiglio, è quella di intervenire con una misura strutturale di riduzione del cuneo fiscale-contributivo.
Addirittura c’è chi sta spingendo per un anticipo dell’intervento con il nuovo Decreto Aiuti che potrebbe arrivare a luglio. In ogni caso, il dossier riguardante il taglio del cuneo fiscale dovrà godere di una corsia preferenziale se l’esecutivo intende aiutare davvero i tanti lavoratori in difficoltà.