‘Cure altenrative’ in casa di riposo a Parma: anziani picchiati e umiliati

Nuovi metodi di ‘cura’ per un ospizio in provincia di Parma. Le procedure alternative prevedevano il mangiare pasta sul pavimento, essere insultati per digerire e venire umiliati e vessati. I trattamenti non sono però andati a genio ai Carabinieri della compagnia di Parma che hanno arrestato sette assistenti della residenza delle ‘meraviglie’. L’accusa è stata concorso in maltrattamenti aggravati. Ai domiciliari sono quindi finiti E.M. 57enne, E.H. 36enne, G.S. 46 enne, P.A. 33enne; S.A. 48enne, L.A. 28enne, D.P. 30enne. Gli arresti sono stati effettuati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip su richiesta della procura di Parma. Gli anziani, secondo gli inquirenti, venivano curati  in tale maniera come punizione per aver fatto cadere il cibo a terra.

L’indagine ha preso avvio sei mesi fa, ossia a fine ottobre 2015, a seguito di alcuni precisi spunti informativi ottenuti dai Carabinieri della Stazione di Neviano degli Arduni, relativi in particolare a presunte ‘violenze’ inflitte ai degenti. Alcuni immediati riscontri mostrarono un sicuro, sistematico, maltrattamento ai danni dei degenti. Le indagini sono state condotte attraverso intercettazioni audio e video dei locali comuni frequentati dagli anziani pazienti nella struttura assistenziale.

I militari hanno così documentato le condotte aggressive e ingiustificate degli operatori, che non hanno svolto “con diligenza e scrupolo i loro compiti, sottoponevano gli indifesi pazienti a violenze, come percosse, schiaffi, calci, tirate di capelli, spinte, minacce, frasi intimidatorie”. Sono state registrate frasi come “ti do un calcio nelle palle, vattene”; “ti prendo e ti butto giù dalla finestra”; “prendo il bastone e te lo do in testa” , “ti seppellisco viva” e atteggiamenti aggressivi.

Non solo. I comportamenti degli operatori sfociavano anche in ripetute ingiurie, pronunciate con modi e toni offensivi, aggressivi e sprezzanti come “vai a cagare, cretino, vaffanculo, scimmia, sgorbio, cretina, scema, mostro fai schifo”, ma anche nel mancato intervento in circostanze che lo imponevano, come ad esempio lasciando in terra gli anziani caduti o omettendo di cambiarli quando necessario, causando situazioni di pericolo e disagio ai malcapitati pazienti, impossibilitati a reagire a causa delle loro condizioni. Gli assistenti non si fermavano solo alle offese, ma si prodigavano anche in derisioni ai danni degli anziani, imitando i gemiti o le andature barcollanti, mortificandoli e costringendoli a spogliarsi e a cambiarsi alla presenza di altre persone. Anche i piaceri più entusiasmanti che una persona può avere. vale a dire riposare, bere o mangiare, venivano resi un incubo.

I militari della compagnia di Parma hanno anche notificato a cinque dipendenti della struttura socio-assistenziale un’informazione di garanzia per gli stessi reati contestati agli altri indagati.

Alessandro Moschini

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