Archiviati gli Stati Generali dell’Economia che a detta dei molti si sono rivelati un flop, il Presidente del Consiglio Conte è tornato alla brusca realtà. Come se non bastasse l’emergenza sanitaria che, seppur in fase discendente non è ancora alle spalle, a turbare i sonni già poco tranquilli del Premier anche alcuni dossier a dir poco bollenti, in linea con le temperature della bella stagione appena iniziata. C’è l’imbarazzo della scelta: il più spinoso è senza dubbio il dossier Autostrade rispetto al quale una decisione dovrebbe arrivare ad horas.
Proprio in quest’ottica, ieri c’è stata una riunione tra Conte, De Micheli e il responsabile del Mef, Roberto Gualtieri, in cui si è sostanzialmente deciso di lasciare aperta la porta ad Aspi, stabilendo però delle “condizioni minime al di sotto delle quali rimane irricevibile qualsiasi proposta di controparte e diventa automatica la revoca”.
Ci si muove però in un terreno più che scivoloso visto che la posizione dei Cinquestelle sulla questione è nota e anzi si è ulteriormente irrigidita e rafforzata nei mesi che puntano a escludere i Benetton dalla partita. “Io non immagino un futuro in cui ridare a Benetton le Autostrade”, ha ribadito, ospite di ‘Porta a Porta’, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Il Governo lavora in una direzione più soft: un ingresso del fondo F2i e di Cassa depositi e prestiti in Autostrade, così da “oscurare” Atlantia, che non si configurerebbe più come socio di maggioranza. Una mossa che comunque non piacerebbe ai pentastellati.
“Ci sono parole che non hanno bisogno di particolari interpretazioni. Frasi limpide, che è sufficiente leggere esattamente nella forma in cui sono state pronunciate. E’ il caso delle parole riferite ieri dalla Corte dei Conti in Commissione Lavori Pubblici del Senato, dove stiamo svolgendo un’indagine conoscitiva sul sistema delle concessioni autostradali”. Così il blog delle Stelle che riporta le parole del senatore e facilitatore per i trasporti Andrea Cioffi che commenta le parole della Corte dei Conti secondo la quale su Autostrade “la Convenzione madre dal punto di vista tecnico è illegittima”.
“C’è poco da commentare” dice Cioffi che continua:”Questo sistema deve essere smantellato e fare spazio a un modus operandi diametralmente opposto”.
Il blog sottolinea quindi che “questa concessione genera utili notevolissimi. Stratosferici. Questi signori hanno avuto in mano una gallina dalle uova d’oro. Non è più accettabile. Se c’è qualcuno che deve guadagnarci questi sono i cittadini. Noi facciamo gli interessi di Aspi. Non ci interessano gli utili dei Benetton. Ci interessa una cosa sola: tutelare l’interesse pubblico. E come si tutela l’interesse pubblico? Facendo investimenti, manutenzione e applicando tariffe più basse”.
“Dall’Ilva all’Iva, da Alitalia ad Autostrade, dal Mes ai decreti Salvini: dopo i dieci giorni di stop causa concomitanti sfilate a Villa Pamphilj, la maggioranza annaspa e il governo è indeciso su tutto. Sarà la calda estate dei dossier aperti: un pessimo viatico per la ripresa autunnale e per il futuro del Paese”. Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera.
Non meno pericolosa la partita che Conte dovrà giocare in Europa, stretto tra MES e Recovery Fund. Già in apertura degli Stati Generali voluti dal premier Giuseppe Conte, Visco aveva avvisato che i fondi europei, di cui tanto si discute, «non potranno mai essere gratuiti, per questo “devono essere spesi bene, in infrastrutture e progetti utili», senza «perderli in rivoli», e l’Italia «deve avere la capacità di spenderli». Anche in questo caso, qualora l’Italia volesse accedere al MES in attesa che si delinei meglio la strategia sul Next Generation EU ancora tutto da definire, dovrebbe neutralizzare l’ostilità dei Cinquestelle.
Secondo molti non sarebbe da escludere una crisi “balneare”, ossia entro la fine di luglio. Un timore che, secondo alcune indiscrezioni stampa, lo stesso Di Maio avrebbe confidato ai suoi. Ma anche se Conte dovesse riuscire ad evitare lo scenario peggiore, ecco che le criticità farebbero di nuovo capolino a settembre in scia alle elezioni regionali che potrebbero rappresentare un primo test sull’operato del Governo in questi mesi, riaccendendo polemiche e discussioni. Per non parlare del fatto che in molti hanno allertato sul rischio di tensioni sociali in autunno.