Da Courbet a Carrà 151 opere ai musei dello Stato

Un’onda che si infrange nera sull’oro di una spiaggia deserta, sotto il cielo livido di un tramonto che è quasi notte: è l’intensa marina di Gustave Courbet, che andrà ad arricchire la collezione della Galleria D’arte moderna e contemporanea di Roma, come l’imponente Allegoria sul lavoro di Carlo Carrà appena acquisita per la Pinacoteca di Brera o la tenera, bellissima Santa Prassede di Antonio Carracci, salvata due anni fa da una vendita all’estero, che si può ora ammirare a Bologna, nelle sale della Pinacoteca nazionale. Tra il 2016 e il 2017 sono 151 le opere d’arte comprate dal ministero dei beni culturali e destinate a musei e istituti culturali statali. Acquisizioni particolari, perché si tratta di tele ma anche sculture, fotografie , porcellane, per un totale di quasi 4 milioni di euro, che lo Stato è riuscito ad aggiudicarsi, grazie alle segnalazioni delle soprintendenze o quelle dell’ufficio esportazione, agendo in prelazione sulle compravendite private o in acquisto coattivo per evitare che venissero vendute all’estero e disperse.

‘Arte restituita ai cittadini’, dice il ministro Franceschini, rivendicando l’importanza per la tutela del patrimonio del fondo ministeriale dedicato a queste acquisizioni, le cui risorse nella legge di bilancio 2018 sono state aumentate di altri 4 milioni di euro. E

 Il compito del Mibact però, sostiene Montanari, non è finito: ‘Per essere tutelate, per vivere davvero  queste opere hanno bisogno ora di giovani storici dell’arte assunti a tempo indeterminato che le conservino, le studino, le restituiscano alla conoscenza di tutti’.

 

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