Da “Full Monty” a “Margaret on the Guillotine”: film e rock contro la Lady di Ferro

Margaret Thatcher è stata unica in tutto. Da Lady di Ferro ha dato una ‘svolta’ alla politica inglese che non ha trovato eguali. E l’unica donna della storia britannica a ricoprire l’incarico di primo ministro, dal 1979 al 1990, non poteva piacere a tutti. Un dato, confermato anche dopo la sua avventura politica, che ha ispirato il mondo del cinema e della musica. E’ diventata ispiratrice di pellicole e testi musicali che hanno fatto il giro del mondo e soprattutto la fortuna di registri e cantanti. Naturalmente tutti a criticare le politiche dell’allora primo ministro. Tra gli anni ’80 e ’90 è nato un vero e proprio genere cinematografico contro la Lady di Ferro. Con il “cinema thatcheriano” i registi hanno voluto stigmatizzare quelle riforme economiche del primo ministro che avrebbero portato ad un peggioramento delle condizioni di vita della classe operaia. Ken Loach con ‘Riff Raff’ e ‘Piovono pietre’ è uno dei tanti registi che ha criticato la Thatcher. Ma anche dopo il suo ‘impero’ la Thatcher ha ispirato film come ‘Grazie signora Thatcher’ (1997), ‘Full Monty’ (1997) e ‘Billy Elliot’ (2000). Ma non c’è solo il cinema. Anche la musica ha dato il suo contributo nel criticare le riforme tacheriane. Le politiche liberiste e le privatizzazioni hanno ispirato tanti pezzi che hanno fatto la storia del rock. Tra i pezzi contro la baronessa più famosi del periodo ci sono: “The Fletcher Memorial Home” dei Pink Floyd (1983), “Margaret on the Guillotine” di Morrissey (1988), “Tramp the Dirt Down” di Elvis Costello (1989), “Black Boys on Mopeds” di Sinead O’Connor (1990) e “Ghost Town” di The Specials (1981).

 

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