Da oggi esce di scena la ricetta medica cartacea, quella con i tradizionali colori rosso e panna, per essere sostituita da tablet e computer. La nuova normativa sulla circolarità nazionale della ricetta dematerializzata, approvata lo scorso novembre e pubblicata in Gazzetta Ufficiale a dicembre, diventa efficace, come dicevamo, a partire da oggi e le farmacie sono già nella condizione di calcolare ticket, ed eventuali esenzioni, nella Regione di provenienza del malato. Lo ricorda una nota della ‘Fimmg’, la Federazione dei medici di famiglia. Il medico di famiglia, nel momento in cui dovrà prescrivere un farmaco al malato, si collegherà dal proprio computer a un portale dedicato e lì indicherà gli estremi del paziente e del medicinale prescritto. In particolare, nel sistema informatico verrà compilata una ricetta ‘telematica’, identica a quella cartacea tradizionale, un Nre (numero ricetta elettronica) cui sarà associato il codice fiscale del paziente. Verranno poi aggiunte, in automatico, anche eventuali esenzioni. Il medico stamperà un piccolo promemoria, della dimensione di un foglio A5, e lo consegnerà al paziente. Quest’ultimo, munito di tale documento, si recherà in farmacia e lo consegnerà al farmacista il quale, a sua volta, attraverso i codici a barre stampati sul promemoria, recupererà la prescrizione collegandosi al sistema informatico online. Verrà così consegnata la medicina al malato. Quando il sistema andrà completamente a regime, sparirà anche il promemoria e tutto avverrà telematicamente, attraverso al trasmissione di dati al sistema informatico centralizzato. Tale procedimento verrà esteso gradualmente anche per la prescrizione di esami e visite specialistiche, visto che la ricetta elettronica sarà accettata anche da cliniche, ambulatori e ospedali. Ci vorrà ancora tempo, comunque, perché sparisca la vecchia ‘fustella’ da attaccare nei riquadri rossi, poiché anche se i codici della confezione sono inseriti direttamente sul computer ancora non è stato possibile determinare un meccanismo che annulli il valore della fustella rispetto alla necessità di identificare e distinguere i farmaci erogati a carico del Ssn da quelli che anche se erogabili vengono invece pagati direttamente dal cittadino. Oltre ai vantaggi la dematerializzazione della ricetta cela un rovescio della medaglia. Tante le perplessità espresse dallo stesso segretario nazionale della ‘Fimmg’, Giacomo Milillo, secondo il quale qualcuno ha confuso gli studi medici con quelli dei Caf, vista la mole di dati anagrafici, codici di esenzione dai ticket, adesso anche quelli di erogabilità e appropriatezza, e quant’altro andrà verificato. In più spiega il segretario: ‘Il medico non potrà più contare sul supporto dell’assistente di studio nella velocizzazione delle procedure di ricettazione, e ci saranno complicazioni anche nelle procedure di coinvolgimento del sostituto medico che per il momento, salvo eccezioni (Campania), dovrà continuare ad utilizzare la ricetta rossa. Conseguentemente, il rischio è che gli oneri ricadano sul titolare, con un aggravio di lavoro che significa tempo tolto alle visite e attese più lunghe per gli assistiti, per cui si rende necessaria una semplificazione delle procedure, ancora possibile. La vecchia ‘rossa’, sia chiaro, non andrà completamente in pensione da oggi. Nella prima fase di avvio e fino alla fine del 2017, infatti, alcuni farmaci, come stupefacenti, ossigeno e prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale, ed altro, saranno esclusi dal nuovo metodo.
Naomi Sally Santangelo