Dal 10 maggio al 15 maggio 2021 ‘Il Collettivo Oxford’ lancia ‘Stop Gravitazionale’, spazio espositivo Vertecchi, Roma

IL Collettivo Oxford

Arcaico e Presente

Presenta

S.T.O.P. GRAVITAZIONALE

Space Time Operation Program

A cura di Mauro Silani

 

Dal 10 maggio al 15 maggio 2021  Il Collettivo Oxford  lancia un nuovo progetto:

“Stop Gravitazionale”, che parte con una esposizione collettiva nello spazio espositivo Vertecchi di Roma in via Pietro da Cortona 18.

Lo Stop del titolo oltre a fare riferimento al momento che stiamo vivendo in realtà è un acronimo:  Space Time Operation Program e più che un progetto è un programma di intenti in cui oltre alle esposizioni e mostre il Collettivo Oxford si ripresenta nella sua natura di ricerca, per un “Nuovo Spazialismo”  tra arte, scienza e coscienza.

Si parte con questa esposizione in uno spazio gentilmente offerto dall’antica cartoleria Vertecchi.

 Questa prima uscita del nuovo progetto prevede oltre all’esposizione collettiva la partecipazione giornaliera di un artista del Collettivo, sempre nel rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza Covid 19.

Lo spirito del progetto, è quello di un riavvio dove si ritorna anche se in forma ridotta al contatto con il pubblico,  usando anche le dirette streaming dalle sale espositive per tutti coloro che vogliano seguirci a distanza.

 Il programma S.T.O.P proseguirà oltre il tempo fisico della mostra nelle settimane e mesi successivi, non solo con dirette in streaming o in video registrati dagli studi degli artisti, ma anche con azioni artistiche nella città  esplorando  tutte le potenzialità spazio/temporali che  Roma mette a disposizione dell’arte e degli artisti, coinvolgendo i visitatori, ove possibile, nei progetti creativi del nostro Collettivo Oxford.

La cifra del progetto è quella di un work in progress che utilizza tutte le forme espressive in modo relazionale ed interattivo, una sorta di  “programma operativo aperto” dove  chi partecipa insieme agli artisti, possa contribuire allo sviluppo.

 Una sorta di “’app open source” che rovescia il paradigma partendo ed agendo  negli spazi reali che diventano iperspazi solo se  collegati all’interazione umana e al libero arbitrio senza deleghe alle intelligenze artificiali e agli algoritmi che spesso scelgono per noi.

Questa è una ricerca che riprende il nostro primo manifesto che trovate sul nostro sito www.collettivo-oxford.com  per un ”Nuovo Sentire Umano “.

 

Artisti Partecipanti: Angelo Palloni, Anita Pilat Carlo Solazzi, Enrico Bentivoglio, Francesca Vitale, Luigi Ambrosetti, Luigi Cartella, Mauro Silani, Monica Garroni, Romano Pietrangeli, Sandro Cipolletti, Silvia Rinaldi,Tonino Calotta,Umberto Pozzi.

Scultori e Incisori: Angelo Baldini, Paolo Paleotti, Remo Lenci

 

 

Il Collettivo Oxford si è costituito nel gennaio 2018, per unire l’interesse per la divulgazione artistica, scientifica e filosofica, partendo da radici comuni. E nasce dagli incontri e i simposi avvenuti presso l’Hotel Oxford in via Boncompagni 89 a Roma.

Da questi incontri è nato  un vero e proprio movimento artistico  che si promuove attraverso una mostra  itinerante, nazionale e internazionale, dal titolo “ARCAICO E PRESENTE”, la cui cifra di lettura è stata riconosciuta dal maestro Gianpaolo Berto ( che ha fatto parte dello spazialismo di Lucio Fontana ) e dal fondatore Mauro Silani, come “IL NUOVO SPAZIALISMO ROMANO”. Tale denominazione è stata sottoscritta in una bozza di manifesto, da tutti gli artisti che fanno parte del “Collettivo Oxford”.

La mostra itinerante, che raccoglie e presenta le opere degli artisti del collettivo, rappresenta solo il punto di partenza di un progetto più ampio di promozione culturale da avviare nei territori che la ospitano. Obiettivo è aprire le porte del collettivo ad artisti locali per innescare processi virtuosi di produzione culturale attraverso il coinvolgimento delle istituzioni, delle associazioni e delle scuole.

 

“Consideriamo l’arte e la socialità  come i presupposti per la rigenerazione del tessuto sociale e culturale delle città – spiega Mauro Silani, ideatore del progetto e curatore della mostra- questo progetto itinerante significa dare un contributo fattivo al processo di ricostruzione delle relazioni sociali attraverso l’arte e la ricerca, per due ordini di ragioni:  Innanzitutto il nostro collettivo è un vero laboratorio aperto al contributo degli artisti locali, nazionali e internazionali, Inoltre, ad ogni esposizione ci assicuriamo la partecipazione delle scuole, delle istituzioni ed associazioni culturali con l’obiettivo ultimo di aprire sedi operative in tutto il paese e anche all’estero” .

Ne fanno parte pittori, scultori, letterati, filosofi, scrittori, poeti, accademici, scienziati, fotografi, attori, video-artisti, architetti, grafici e maestri artigiani e gli operatori dei Fab Lab.

“IL Nuovo Spazialismo Romano”

La multidisciplinarietà e la ricerca, sono le caratteristiche principali di questo Collettivo,  che parte dall’analisi del “ Manifesto Blanco” di Lucio Fontana Del 1946, senza nessuna prevaricazione espressiva rispetto ai metodi che ogni artista intraprende, nelle forme dell’operare che ritiene consone, con tutti i mezzi che la scienza e la tecnica mettono a  oggi a disposizione, mettendo però al centro la percezione espressiva e unica di ogni artista come Essere Umano e non come il facitore di un prodotto che diventa consumabile e spendibile in un arco storico determinato e deterministico.

L’arte, come la somma di tutte le dicotomie che si annullano, non in contrapposizioni sterili, ma attraverso  la giusta tensione osmotica, tra artisti, opere e fruitori, consente la giusta sintonia tra messaggio, contenuto e contenitore.

Alla luce delle nuove scoperte della fisica, in particolare della così detta “particella di Dio” (il bosone di Higgs), e delle onde gravitazionali, con la quale Barry Berish, Rainer Weiss e Kip

Thorne, nel 2018 hanno vinto il premio Nobel, dobbiamo aprire gli occhi e farci carico di conseguenza di questa verità che cambierà la prospettiva dell’uomo, nel momento in cui ci viene rivelato dalla scienza, che il tempo non è una misura ma una forza, che in alcuni punti dello spazio corrisponde alla gravità.

L’uomo, si trova davanti alla porta di un abisso di nuove conoscenze, che mediaticamente impegnano tutti i settori dello scibile e dove e dal nostro punto di vista, l’arte, deve giocare un ruolo principale, sia nella fase di ricerca, che nella divulgazione.

A tale scopo, ad ogni esposizione, apriremo dibattiti e workshop sui temi scienza e coscienza aperti a tutti le accademie e alle istituti di ricerca.

Il Collettivo si propone come un vero e proprio movimento artistico e laboratorio di ricerca.

Mauro Silani

Promotore culturale e curatore del “Collettivo Oxford”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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