Il rottamato lancia a Palazzo Chigi il rottamatore. Per vincere si è disposti a tutto, anche favorire il più acerrimo nemico interno, perché ‘da specialisti della sconfitta’ questa volta meglio non commettere errori. Chissà cosa avrà pensato Matteo Renzi nel sentire Massimo D’Alema ‘incoronarlo’ prossimo presidente del consiglio dopo una stagione di attacchi reciproci senza esclusione di colpi. E chissà cosa avrà pensato l’attuale premier bollato come ‘transitorio’ perché con lui le elezioni non si vincerebbero facilmente. Massimo D’Alema, come sempre, spiazza tutti e traccia la linea che dovrà essere seguita dal partito in vista del congresso e nelle prossime elezioni. E non si lascia mancare qualche attacco al vetriolo a Silvio Berlusconi. “Letta è solo un leader di transizione per un governo momentaneo e con un programma di scopo. Non sarà utile una seconda volta. Per il futuro immagino Gianni Cuperlo alla segreteria del partito e Matteo Renzi a Palazzo Chigi”. Pensiero e parole dell’ex presidente del consiglio nel corso di un intervento alla festa del Pd di Taizzano, in provincia di Narni, la cui sostanza è riportata in un servizio del “Fatto quotidiano”.
Poi c’è il capitolo Berlusconi: baffino pensa che non farà cadere il governo, si dimetterà da senatore e se vuole andare alle urne questa volta subirà una sonora sconfitta. “Berlusconi -ha osservato l’ex premier e ministro degli Esteri- dovrebbe dimettersi. E prima o poi lo farà. In effetti potrà continuare a fare politica anche fuori dal parlamento come insegna Grillo, che non è in parlamento perchè non vuole ma perchè non può. E’ pregiudicato per un reato odioso, l’omicidio colposo. Quindi Berlusconi anche come pregiudicato arriva per secondo. Prima Grillo poi lui”. D’Alema non crede che ci sarà una crisi di governo
ma “se invece vogliono andare alle elezioni -ha aggiunto D’Alema- noi siamo pronti. Ma non credo. Berlusconi sa che siamo 15 punti avanti con Renzi leader. E anche se siamo specialisti nel perdere anche quando vinciamo stavolta non faremo errori”. Per l’ex ministro degli Esteri “Berlusconi non ha altre vie d’uscita che quella di accettare la sentenza e quindi la condanna. Andrà ai domiciliari e poi ai servizi sociali. Siamo alla resa dei conti, al redde rationem e non per un complotto planetario ma per i reati che ha commesso”. Colpe per le quali, ha osservato ancora l’ex premier, non finirà in galera. “Io non sono mai contento se uno va in carcere ma Berlusconi non ci andrà”, anche se sulla testa del Cavaliere penda la sentenza del processo Ruby e poi “ha il più grave di tutti i processi per un politico: quello della compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi”. “Lì c’è la confessione del corrotto e anche la matrice degli assegni. Io ero il vice di Prodi, quindi sono parte lesa, diciamo”.
Bondi: Mai azzeccato una previsione. Ma alle parole di Massimo D’Alema risponde con stizza, misto ad ironia, Sandro Bondi coordinatore del Pdl. “Letta premier transitorio; Gianni Cuperlo segretario del Pd, Matteo Renzi a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi ai domiciliari’. Parola di Massimo D’Alema. In tanti anni non ho mai ascoltato da quest’uomo un solo pronostico azzeccato, ma soprattutto non ho mai ascoltato una sola parola di umana e politica comprensione delle ragioni degli altri. Una sola parola di rispetto per gli avversari politici e di intelligenza vera della realtà politica del nostro Paese”.