L’analisi del Codacons sul costo degli ingredienti più utilizzati fotografa una situazione preoccupante: dalle uova all’agnello, quanto spenderanno gli italiani
Il conflitto in corso in Ucraina e le sanzioni sempre più pesanti messe in atto dall’Europa e dagli Stati Uniti per mettere alle strette Vladimir Putin stanno creando uno scenario di forte tensione nelle dinamiche del commercio internazionale, i cui effetti rischiano di ripercuotersi in maniera grave anche sulla popolazione occidentale.
Arriva la Pasqua: le prospettive di spesa per gli italiani
Gli esorbitanti rincari dei prezzi delle materie prime e l’inflazione che sta toccando quote mai viste prima rischiano di abbattersi sul periodo di festa iniziato con la domenica delle Palme. La mazzata riguarderà milioni di italiani alle prese con i preparativi per il tradizionale pranzo di Pasqua, un appuntamento che porterà le famiglie di tutta Italia a spendere complessivamente oltre 100 milioni di euro in più per imbandire le tavole rispetto alle festività del 2021.
A tracciare questo quadro sconfortante è il Codacons che, in vista della ricorrenza, ha realizzato un’indagine per capire le conseguenze degli aumenti dei listini del comparto alimentare sulle tasche degli italiani. E lo scenario che viene delineato farebbe impallidire anche il più solido dei nuclei familiari del nostro Paese.
Dall’agnello alle uova, volano i prezzi
Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dei consumatori stima infatti che, a parità di consumi, le famiglie italiane da Nord a Sud passeranno da una spesa di 1,7 miliardi a quota 1,8 miliardi di euro (100 milioni in più, appunto) per i prodotti alimentari tipici della Pasqua. Il primo da citare è senz’altro l’agnello – il vero re della festività, con oltre 4.500 tonnellate consumate solo in questa occasione – la cui carne costa oggi il 4,9% in più rispetto allo scorso anno.
Altro esempio si può fare con le uova fresche, che ogni anno vengono stimate in circa 400 milioni di pezzi venduti durante la Pasqua, per un controvalore totale di oltre 120 milioni di euro: quest’anno hanno visto il loro prezzo al dettaglio lievitare del 4,5% in più. Un aumento che toccherà davvero tutti gli italiani, se si pensa che questo ingrediente compare quasi in ogni piatto della nostra tradizione: dalla pasta fatta in casa alle torte salate, passando ovviamente per le frittate di verdure fino ad arrivare a molti liquori che compariranno in tavola dopo il caffè.
Salumi e farina, altra batosta
Ma scorrendo la lista del Codacons sono anche molti altri i prodotti che da inizio anno 2022 hanno visto schizzare alle stelle le loro valutazioni di mercato. Per quanto riguarda salumi e insaccati – per i quali si prevedono circa 13 mila tonnellate di richiesta nella Settimana Santa) ad oggi le previsioni dicono che si spenderà in media il 2,5% in più rispetto agli ultimi due anni, dato che aumenta oltre i 3 punti percentuali se rapportato al quinquennio complessivo 2014-2019 (ossia l’ultimo periodo prima dell’avvento dell’emergenza pandemica).
Infine l’ente non si è dimenticato di analizzare il costo della farina, un bene indispensabile per la preparazione di numerosi dolci pasquali, dalla classica colomba ad altre ricette più ricercate ma magari meno tradizionali. Ad oggi l’ente calcola un rincaro spaventoso per questo ingrediente basilare della cucina mediterranea: nei supermercati di tutta Italia la farina infatti è arrivata a costare oggi il 10% in più rispetto al recente passato.