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Ancora una giornata di sangue in Siria. Dopo l’annuncio di stamattina di un attacco alla tv di Stato, i ribelli siriani hanno preso d’assalto il quartier generale della polizia a Damasco. Lo hanno reso noto alcuni testimoni che riferiscono di avere udito “intensi colpi di arma da fuoco per circa un’ora” nel quartiere di Qanawat in pieno centro, vicino al comando della polizia”. Intanto carri armati sono entrati per la prima volta in un altro quartiere della capitale siriana riferiscono attivisti di una ong sottolineando che si “temono massacri”.
Ultimatum ribelli siriani: “attaccheremo tv di Stato”. Gli insorti dell’Esercito siriano attaccheranno la tv di Stato”. lo affermano i comitati di coordinamento locale dell’opposizione, secondo i quali i disertori hanno lanciato un ultimatum ai dipendenti dell’emittente perché lascino “immediatamente” l’edificio, nel quartiere di Mazzeh a Damasco.
Intanto a Damasco lo continuano le esplosioni. Le deflagrazioni sono talmente potenti da poter essere udite via telefono. L’area interessata sarebbe Mazzeh, dove hanno sede importanti edifici governativi, tra cui la Tv di Stato.
Più di 200 morti, in maggioranza civili e 38 a Damasco, è il bilancio delle violenze della sola giornata di ieri in Siria. E’ quanto fa sapere l’ong Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo. In tutto sarebbero 214 le persone rimaste uccise, compresi i tre alti ufficiali uccisi in un attentato nella capitale. 124 sarebbero civili, 62 soldati e 28 ribelli.
Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, “condanna fermamente” l’attentato di ieri a Damasco nel quale sono morti tre alti responsabili siriani, sottolineando “l’estrema urgenza” di fermare le violenze. In un comunicato, Ban si dichiara “molto preoccupato per l’utilizzo di armi pesanti da parte delle forze di sicurezza siriane contro i civili, come nella regione di Damasco”, nonostante gli impegni presi dal governo della Siria.
