Le riforme vanno portate a termine, a partire da quella costituzionale e nessuno puo’ pretendere ricominciare daccapo, dichiara Cesare Damiano.Gli oltre 500.000 emendamenti presentati al Senato non sono il frutto di una normale e legittima battaglia di opposizione, ma il tentativo di mettere in discussione il Governo. Noi non possiamo renderci complici di una scelta del genere. Condivido le parole e il richiamo di Giorgio Napolitano quando auspica che ‘sulle riforme non si torni indietro’. Il Governo, a partire dal Premier Renzi, ha il dovere di ascoltare il Parlamento correggendo la riforma, ma nessuno puo’ pretendere di ricominciare daccapo stravolgendo l’impianto delle proposte di legge. Non vorrei che, con gli emendamenti, si tornasse alla situazione attualmente esistente perchè significherebbe far finta di voler cambiare tutto affinche’ non cambi nulla. Cambiare la riforma costituzionale si puo’ ma non e’ necessario toccare l’art. 2 e la proposta di Sinistra e’ cambiamento e’ la seguente: ‘Il nuovo Senato dovrebbe avere come compito quello di valutare l’attivita’ delle pubbliche amministrazioni, verificare l’attuazione delle leggi statali e regionali, e controllare le politiche pubbliche. I Senatori dovranno essere eletti, in occasione delle elezioni regionali, utilizzando una apposita lista di candidati. I presidenti regionali eletti dovrebbero entrare di diritto nel nuovo Senato. Io ero favorevole alla eliminazione del Senato ed ho accettato un compromesso che porti ad un Senato delle Regioni’.