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‘Con l’approvazione della norma ‘a singhiozzo’ che proroga le graduatorie di concorso secondo un principio del tutto discriminatorio, il Governo ha voluto mettere la parola fine alla battaglia che da anni conduciamo a favore del riconoscimento del merito attraverso l’utilizzo delle graduatorie di concorso, che coinvolgono circa 150.000 persone’, dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico, a proposito della mancata proroga nella legge di Bilancio delle graduatorie formate prima del 2010.
Il Governo – continua – lo fa falcidiando in un solo colpo un bacino fondamentale per il necessario ricambio generazionale nella Pubblica amministrazione, cancellando le graduatorie in essere antecedenti il 2010. Una simile decisione può creare, in termini di legittimità, il sospetto di una disparità di trattamento tra graduatorie, aprendo quindi le porte a eventuali contenziosi. Pertanto, consapevoli del fatto che i ricorsi ricadono sulle spalle di chi ha subito il torto e in coerenza con la battaglia fino qui sostenuta, chiediamo a tutte le forze politiche di ‘buon senso’ di sostenere la battaglia messa in campo dal Comitato Nazionale XXVII Ottobre nel chiedere che nel primo decreto utile il Governo sani questa ingiustizia sociale e proroghi al 31.12.2019 tutte le graduatorie vigenti alla data del 31.12.2018, anche e soprattutto alla luce del previsto blocco delle assunzioni fino al 15 novembre 2019 per le amministrazioni centrali ed il previsto esodo in uscita di circa 200mila dipendenti pubblici nel corso del corrente anno.
Il Governo corregga questo errore incomprensibile: alibi non ci sono, perché si tratta di una misura che, non solo non costa, ma che fa risparmiare una parte delle risorse che servono per indire nuovi concorsi.
