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L’opposizione di centrosinistra ha vinto le elezioni legislative in Danimarca e tornerà a guidare il governo dopo dieci anni di egemonia del blocco di destra. Il nuovo premier danese sarà la leader dei social-democratici Helle Thorning-Schmidt, prima donna a capo dell’esecutivo del Paese. Il liberale Lars Loekke Rasmussen ha ammesso la sconfitta ed ha annunciato che rassegnerà oggi le sue dimissioni. “Questa sera – ha dichiarato – consegno le chiavi dell’ufficio del premier a Helle Thorning-Schmidt. E cara Helle, prenditene cura. Te le stiamo solo prestando”. “Non sono ancora primo ministro, ma abbiamo la maggioranza, e questo e’ fantastico”, ha dichiarato la Thorning-Schmidt mentre lasciava la casa di Copenaghen in compagnia del marito Stephen Kinnock, figlio dell’ex leader del partito laburista britannico Neil Kinnock. La vittoria è stata però meno larga del previsto e i seggi attribuiti ai territori autonomi della Groenlandia e delle Isole Far Oer possono ulteriormente ridurre il divario. Il blocco guidato dalla leader socialdemocratica Helle Thorning-Schmidt ha conquistato 89 dei 179 seggi del parlamento, contro gli 86 del centrodestra. Il partito della Thorning-Schmidt nonostante l’affermazione elettorale non diventa il primo raggruppamento politico del Paese. I socialdemocratici si fermano al 25% mentre i liberali di Rasmussen si confermano il primo partito danese con il 26,15% dei voti ma scontano il crollo dei consensi subito dai conservatori e il ridimensionamento del Partito del Popolo Danese di estrema destra. Il Partito Socialista Popolare, alleato dei socialdemocratici, da parte sua non è riuscito a conquistare i consensi sperati, mentre hanno fatto registrare progressi il partito radicale e la Lista dell’Unità. L’affluenza alle urne è stata dell’87,7% ed ha raggiunto il suo livello più alto degli ultimi decenni.
