DANZAVISIONI, nato da un’idea di Fiorenza d’Alessandro, con la partecipazione del Festival CINEDANS, è un progetto innovativo di formazione per la produzione di videodanza, in collaborazione con DARS – Danza Arte Roma Studio.
L’iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2019 promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Crescita culturale e realizzato in collaborazione con SIAE.
Avrà luogo a Roma nei Municipi VI, prevalentemente, e nel Municipio I, in gemellaggio con il Festival Cinedans di Amsterdam. Il progetto si articola in workshop, performance di danza, produzione di audiovisivi e installazioni ambientali temporanee che mettono in evidenza le relazioni tra i luoghi, i nuovi linguaggi espressivi ed il pubblico, contribuendo a fare della Capitale un importante centro vitale della cultura contemporanea.
Dal 5 al 15 novembre saranno introdotti i concetti di base per la sperimentazione della videodanza presso la sede dell’Associazione DARS, Centro Danza di Colle Prenestino, per poi spostarsi nell’Antica Fornace del Canova, sede dell’omonima associazione promotrice, con proiezioni finali dei video realizzati dagli studenti dei workshop al Canova22, MACRO e Teatro Tor Bella Monaca, e che saranno proposti al CINEDANS DANCE ON SCREEN Festival di Amsterdam.
“Il progetto DANZAVISIONI parte dall’esplorazione di archeologie periferiche poco note, come la sorgente dell’Acquedotto dell’Acqua Vergine (Colle Prenestino) per riportarle a nuova vita in maniera originale e dinamica, seguendo il percorso dell’acqua, fino al cuore della città. Il tema dell’acqua, tema nevralgico della contemporaneità, è il cuore del progetto insieme al tema del corpo, entrambi testimoni ed interpreti del tempo che si intrecciano in relazioni di necessità e desiderio. Gli scavi archeologici, iniziati nel 2003, nella zona della sorgente dell’Acquedotto, hanno rivelato, tra l’altro, alcune tombe etrusche ricche di bassorilievi a cui si ispirò Antonio Canova per alcune sue opere. Questo collegamento ha stimolato il progetto in quanto l’Associazione gestisce l’Antica Fornace in cui il Maestro ha dato vita ai suoi capolavori. Nessun artista come Antonio Canova ha saputo interpretare il movimento del corpo nel gesto sublime dell’arte della danza, coi suoi ideali di armonia e proporzione, di equilibrio tra le parti del corpo e gli effetti luminosi, nella dialettica di luci e ombre. Le sue danzatrici, leggere ed eleganti, sembrano liberarsi della materia per diventare emozioni di un istante, fluide come l’acqua. DANZAVISIONI rivela questo processo, ma in una prospettiva rovesciata, ridando vita ai gesti fissati nel marmo, trasformandoli nei corpi vibranti, in carne ed ossa dei danzatori. La bellezza è dinamica e mutevole; la danza ha l’ambizione di rappresentarla nel suo manifestarsi e prendere corpo, nella libertà del movimento. Esplorando il vasto territorio dell’arte contemporanea con la consapevolezza di una conoscenza inclusiva, attenta e sensibile, sembra possibile una nuova inquadratura per catturare l’immagine del movimento leggendo l’opera di Canova e facendo attenzione all’energia creativa verso la ricerca compositiva dell’opera in divenire, mettendo in luce un aspetto raramente sottolineato dell’originalità e dell’evidente attualità della ricerca canoviana. La metafora del corpo come luogo invita ad una riflessione sulla città che si trasforma, sul modo di abitarla, di viverla. E col mutare della città muta anche il corpo. Il corpo che non è un vuoto, un puro contenitore, ma è un “luogo” capace di esprimere l’identità, realtà e metafora della nostra vita e sopravvivenza.” (Laura Fusco)
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