Come dice lui stesso “La Mano di Dios di Rodrigo è un inno alla vita e alla storia di Diego Armando Maradona, una canzone che ho sempre adorato per la sua immediatezza ed suo storytelling agrodolce. Da napoletano, tifoso e innamorato di Diego ho sentito forte l’esigenza di creare un adattamento in lingua napoletana che non tradisse i contenuti emotivi della versione originale e la mia storia musicale, mettendoci cuore ed emozione per narrare la storia di una figura così sacra per la mia città ed il mondo intero.”
Si comincia anche a parlare di candidare la versione napoletana come inno ufficiale da cantare nel “Diego Armando Maradona Stadio” prima di ogni partita.
La band sin dagli esordi ha vissuto la squadra di calcio SSC Napoli in maniera viscerale, tanto da ripetere il rito prima di ogni concerto con l’haka napulegno che si conclude con il grido di “Forza Napoli”, mentre sul palco non manca mai la sciarpa azzurra o la maglietta con il numero 10. E il numero 10 è un elemento che ricorre spesso nella vita dei Foja.
Il 10 dicembre 2020 è stato pubblicato “DIECI”, un cofanetto che ha celebrato i 10 anni di storia della band napoletana così come i 10 anni dalla pubblicazione del loro disco di esordio “Na storia nova”. Il cofanetto contiene quattro dischi nei quali sono racchiuse le produzioni discografiche oltre che degli inediti (tra i quali non figura però “A mano ‘e Dios”).
La copertina originale di questo lavoro avrebbe dovuto essere un numero 10 azzurro su fondo bianco. Un omaggio sincero e sentito all’unico vero genio rivoluzionario del calcio, che ha segnato le loro vite di tifosi napoletani: Diego Armando Maradona. Il giorno di mandare in stampa la copertina purtroppo viene annunciata la prematura scomparsa di “D10S”; doverosamente, la band ha deciso di “ritirare” la “10” come segno di rispetto verso un uomo le cui gesta rimarranno nella storia, non solo della città di Napoli e dello sport, ma del mondo intero.