Grazie a Prism, il programma di sorveglianza che ha scatenato il datagate, dall’11 settembre 2001 sono stati sventati oltre 50 complotti terroristici contro gli Stati Uniti. Lo svela il capo della National Security Agency, Keith Alexander, nel corso di un’audizione in Congresso. I programmi di sorveglianza come Prism, precisa il numero uno della NSA, “sono fondamentali per proteggere il nostro Paese e garantire la nostra sicurezza. Si tratta inoltre di programmi limitati, mirati e soggetti a rigorosa vigilanza. Privacy e libertà civili dei cittadini sono garantiti”. Il capo della National Security Agency americana (NSA) ha rivelato come tra gli attentati sventati dall’11 settembre 2001 grazie ai programmi di sorveglianza ce ne sono almeno due a New York: uno alla metropolitana e uno a Wall Street, dove si trova il New York Stock Exchange, sede della borsa.
La talpa del datagate deve andare in prigione. E’ quanto vuole la maggioranza dei cittadini americani secondo un sondaggio condotto da Usa Today e Pew Research Center, secondo il quale il 54% ritiene che Edward Snowden debba essere perseguito penalmente per aver diffuso documenti top-secret. Per il 38% invece, non dovrebbe finire dietro le sbarre. Il 53% degli intervistati, poi, ritiene che il programma di controllo della Nsa abbia contribuito a prevenire attacchi terroristici. Ma gli americani sono spaccati un due – 48% a favore, 47% contro – sul fatto di approvare o meno tali controlli come parte degli sforzi per combattere il terrorismo. Il 54% degli intervistati, inoltre si dice convinto che il governo americano ha raccolto i dati sulle proprie conversazioni telefoniche, mentre il 39% è convinto di no. In ogni caso, quasi tutti sono a conoscenza dello scandalo datagate: quasi sette persone su dieci hanno sentito parlare del problema.