Dati e riflessioni sulle povertà a Messina con Help Center

Un appuntamento e una messe di dati: così nella sede della Caritas Diocesana di Messina Lipari S. Lucia del Mela si è tornato a puntare l’attenzione sugli “ultimi” con una conferenza dedicata al confronto e alla riflessione. L’appuntamento lanciato è quello con la terza edizione di “On the road”, la giornata in cui, tra iniziative culturali e ludiche, si mettono “in gioco” per far cadere quanti più stereotipi e pregiudizi sia possibile gli operatori e gli utenti dell’Help Center alla Stazione Centrale di Messina, il centro diurno dedicato ai senza dimora gestito dall’associazione Santa Maria della Strada, attivato il 27 gennaio 2012 alla Stazione Centrale di Messina dalla Caritas diocesana in collaborazione con le Ferrovie e con il contributo di Enel Cuore e Ikea. Nel 2013, per celebrare allo stesso tempo il primo anno di vita dell’Help Center e l’inaugurazione dello Studio Medico, che prendeva il via grazie alla collaborazione di Terra di Gesù onlus, i senza dimora hanno proposto e organizzato la loro prima festa, intitolandola appunto “On the road”. La partecipazione e il coinvolgimento ottenuti con quella prima edizione hanno reso la manifestazione un momento fondamentale di incontro e dialogo. Momento che appunto si replica anche quest’anno, per la terza volta. “On the road 2015” si terrà dalle domenica 17 maggio prossimo all’Help Center. Nel lanciare l’invito alla cittadinanza a partecipare alla manifestazione di domenica 17, don Francesco Pati, responsabile dei centri di accoglienza della Diocesi e fondatore dell’associazione di volontariato e cooperativa sociale Santa Maria della Strada, ha inquadrato anche questa occasione nell’ambito della più grande tematica della promozione umana. “Talvolta – ha detto – c’è il rischio anche per noi di cadere nella tentazione di fare semplice assistenza, e di trasformarci in una sorta di ente erogatore di servizi. La tentazione esiste perché spesso le persone che accogliamo, ascoltiamo e assistiamo preferirebbero essere aiutate senza metterci niente di proprio in termini di responsabilizzazione personale. E invece il nostro obiettivo, difficile ma irrinunciabile, è quello di promuovere il cambiamento, di supportare percorsi di liberazione vera e profonda. La promozione della persona umana a maggiore gloria del Padre è la via che percorriamo, così che i servizi erogati sono uno dei ‘veicoli’ che ci consentono di andare avanti in questo cammino. Ed è indispensabile che si comprenda come il nostro operato sia sempre indirizzato a supportare il cambiamento dei singoli utenti, passo dopo passo, senza mai cedere alla voglia di assistenzialismo”. Assistenza e non assistenzialismo è anche il principio chiave dell’attività svolta dallo Studio Medico dell’Help Center, come ha ricordato il Francesco Certo, delegato della Caritas allo Studio e presidente di Terra di Gesù onlus. Con un “pesante” aumento delle prestazioni eseguite (+ 76% nel 2014 rispetto al 2013) lo Studio Medico, fortemente voluto da Caritas Diocesana, S. Maria della Strada e Terra di Gesù onlus, si attesta come un servizio di grande rilevanza sociale per Messina. Ma a dare il senso di questa presenza sul territorio non è solo il numero degli interventi effettuati (4500 nel 2014, 2500 nel 2013, per un totale di 7000). Risulta significativo, ad esempio, il fatto che gli utenti dello Studio Medico non siano prevalentemente senza dimora, che rappresentano infatti solo un quarto del totale, né solo stranieri, visto che per il 46% dei casi si tratta di italiani (il 28% viene dall’Africa, il 20% dall’Europa dell’Est e da altri paesi il 6%). E non è tutto. Gli assistiti sono in prevalenza nell’età in cui trovare lavoro, magari dopo averlo perso, è quasi impossibile: l’età media si attesta sui 48/49 anni. E tuttavia non mancano i giovani e giovanissimi, portati allo Studio dai genitori, spesso da un genitore single: il 7% dei pazienti ha infatti meno dei 18 anni. Infine, si registra una prevalenza degli uomini sulle donne (rispettivamente 58% e 42%). Sotto il profilo del tipo di interventi, nel 2014 le visite di medicina generale sono state il 39%, 15% quelle cardiovascolari, 6% oculistiche, 4% ginecologiche, 6% odontoiatriche, 2% otorinolaringiatriche, 4% di diagnostica, 3% chirurgia, 5% dermatologia, 5% ortopedia, 11% altre (urologia, neurologia etc.). Per far fronte ai bisogni dei pazienti, lo Studio Medico l’anno scorso ha triplicato i giorni fissi dedicati alla medicina generale (lunedì ore 16-18, mercoledì ore 15:30-18, venerdì ore 9:30-11), ha attivato il servizio di odontoiatria, acquistato un eco-color-doppler multifunzione e un oftalmometro. “Cresce – sottolinea Francesco Certo – il numero degli italiani e dei bambini che chiedono aiuto alla Struttura. Ciò è indice del grave grado di disagio sociale di questi anni. Va ricordato anche che tante neoplasie e malattie cardiovascolari sono state individuate grazie ai numerosi screening effettuati, e non v’è chi non capisca cosa questo significhi in termini di salvaguardia della salute o, addirittura, di sopravvivenza. Inoltre, è in continuo aumento la richiesta di farmaci, una richiesta a cui tentiamo quotidianamente di dare risposta positiva. Non a caso abbiamo attivato una convenzione con il Banco Farmaceutico e abbiamo potenziato il Fondo Farmaceutico di Terra di Gesù Onlus, organizzando numerosi eventi di solidarietà, spettacoli compresi, riuscendo così a distribuire gratis migliaia di farmaci. Voglio concludere, però, non con un ‘numero’ ma con l’espressione di un sentimento, il sentimento di gratitudine che tutti noi, organizzatori e utenti, sentiamo per la ‘squadra’ di medici e di assistenti volontari che, con umiltà e perseveranza, permette il mantenimento di questo servizio”. Al lavoro nello Studio Medico sono infatti oltre 50 persone. Francesco Certo cura medicina Generale, cardiologia e angiologia. Con lui Davide Sciortino, reumatologia, Massimo Cerniglia, otorino, Rosa Maria Puglisi e Chiara Rossi, neurologia, Nico Rizzo, oculistica, Rosaria Certo, endocrinologia, Maria Pia Calabrò, cardiologia pediatrica, Giovanni Giacobbe e Salvatore Restivo, pneumologia, Tindaro Lembo, epatologia, Giovanni Signorino e Giusi Basile, medicina generale, Mario Briguglio e Raffaele Saladino, chirurgia generale, Attilio e Roberto Savica, ortopedia, Alessandra Fattori, ginecologia, Salvatore Cinconze, pediatria, Salvo Rotondo, urologia, Mario Gullotto, psichiatria, Antonio Puglisi, dermatologia, Franco Galimi, nefrologia-ecografia, Claudio Canfora, analisi cliniche, Margherita Pandolfo, radiologia, Nicola Tripodi, infettivologia, Gaetano Arduino Barbera, Giuseppe Trischitta, Chiara Barbera e Balazs Balatonyi, odontoiatria, Mariangela Lo Schiavo, senologia. Tra i principali assistenti volontari ci sono Bianca Di Carlo (prenotazioni), Giovanni Votelli (rapporti con le farmacie), Angela Arena (accoglienza), Mariella Costantino (catalogazione farmaci). “I dati e le riflessioni che oggi consegniamo alla città – ha ricordato in conclusione Enrico Pistorino, responsabile diocesano dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse – confermano ancora una volta la situazione di grave marginalità sociale in cui versano larghe fasce della popolazione messinese. L’elevatissimo aumento del numero di prestazioni sanitarie attesta che lo Studio Medico dell’Help Center ha acquisito, in poco più di due anni e grazie al lavoro instancabile dei volontari, un ruolo importante riconosciuto dalla città. La vasta gamma di prestazioni sanitarie è, inoltre, il segno della qualità professionale della struttura e dell’impegno assiduo dei numerosi medici volontari. Ancora una volta la Chiesa, grazie anche all’Help Center, manifesta un segno forte della propria presenza sul territorio accanto agli esclusi. La Caritas Diocesana auspica una maggiore presa di coscienza da parte di coloro che hanno responsabilità civili e politiche e che siano assunte misure reali di sostegno alle fasce sociali deboli, oggi largamente diffuse in città. Un ringraziamento particolare va alle associazioni ‘Terra di Gesù onlus’ e ‘S. Maria della Strada’ che da sempre garantiscono quotidianamente la loro vicinanza ai più deboli”.

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