Giulia Grillo è stata ministra della Salute dal 1º giugno 2018 al 5 settembre 2019. Contro i cospirazionisti, a favore dei vaccini davanti al movimento No-vax, rafforzò il ruolo dei dirigenti sanitari con reale esperienza clinica e non obbedì alle pressioni della lobby del tabacco. Sollecitata, diede parere nettamente negativo quando le chiesero di sapere dall’Iss se c’era riduzione del danno con il tabacco riscaldato. Decise di non aderire alle pressanti richieste: ‘Fui sempre ferma nella contrarietà all’emendamento che riduceva lo sconto sull’accise. Sempre ferma nell’ostacolare le lobby e gli interessi del Tabacco’. Senza alcuna contestazione pubblica venne defenestrata dal Ministero e venne a sapere che il nuovo Governo giallorosso aveva deciso di fare a meno di lei, senza darle troppe spiegazioni.
Si trova traccia della ‘Detassazione dello svapo’ nel contratto di Governo gialloverde. Cinque Stelle e Lega lo avevano intortato al punto 10: ‘Come premessa si dichiara l’intenzione di voler sterilizzare le clausole di salvaguardia che comportano l’aumento delle aliquote Iva e accise in quanto sarebbe un colpo intollerabile per famiglie e imprese, nonché provvedere alla correzione dell’extra tassazione sulle sigarette elettroniche’.
Malgrado una serie di dubbi sul piano sanitario tutt’altro che chiariti, anche a livello internazionale. Tant’è che l’unica vera opposizione all’emendamento ‘pro-svapo’ è arrivata dalla ministra della Salute, recita un resoconto pubblicato da La Stampa a fine novembre 2018. Nei primi mesi del suo mandato, Giulia Grillo aveva già segnato dunque l’esito della sua permanenza alla guida del dicastero sanitario.
I gruppi del Movimento decidono di sostenere con forza l’emendamento che aumenta lo sconto sulle accise per i bruciatori di tabacco riscaldato – come Iqos – dal 50 al 75%. Laura Castelli, oggi vice ministra dell’Economia e delle finanze, che abbiamo visto contrapporsi anche frontalmente sui giornali alla riottosa ministra Grillo, è parlamentare dalla prima ora. E già nella XVII Legislatura sembra scaldarsi per il fumo elettronico. Era già tanto appassionata alla causa da scrivere un post per il Blog delle Stelle, il ‘magazine ufficiale’ dei parlamentari grillini. È il 27 novembre 2017 quando pubblica una intemerata contro i ‘sostenitori delle sigarette tradizionali’, titolata apertamente: ‘No alla tassa sullo svapo’.
Tutto coincide con l’inizio del flusso dei bonifici. Tra il settembre e la fine di novembre 2017 la Casaleggio Associati ha ricevuto dal maggior produttore di quei ‘liquidi totalmente innocui’ 190.000 euro in meno di cento giorni.
Il Blog delle Stelle che raccomandava ai deputati e ai senatori M5S di conformarsi a quell’appello a favore dello ‘svapo’ risulta edito dall’Associazione Rousseau, avente per codice fiscale il 97748630155, con sede sociale a Milano in via Gerolamo Morone, 6. La stessa sede della Casaleggio Associati (ha poi cambiato indirizzo, nel dicembre 2018) che nella stessa data riceveva da Philip Morris 190.000 euro. I primi di una lunga serie.
Philip Morris ha donato alla Casaleggio associati, che gestisce la piattaforma Rosseau del M5s, oltre 2 milioni di euro in consulenze. E, senza voler fare connessioni in assenza di prove, possiamo limitarci solo a dire che – coincidenza o meno – l’Italia in questi anni ha brillato per una tassazione sul tabacco riscaldato (la tecnologia usata dalla iQos della Philip Morris) molto blanda, senza paragoni nel resto del mondo, dove la fiscalità è equiparata a quella delle sigarette tradizionali.
Casaleggio Associati srl – che ha manifestamente operato fino a oggi come società di servizi per il Movimento Cinque Stelle – ha incassato da Philip Morris Italia la maxi somma di 1.950.166 euro e 74 centesimi, al netto dell’Iva. Quasi due milioni di euro tondi, che con l’Iva arrivano a 2.379.203 euro. Una cifra impressionante, riferita ad un periodo di fatturazione, da noi analizzato, compreso tra il settembre 2017 e lo scorso mese di ottobre 2020. Il rapporto di consulenza tra il gigante mondiale dell’industria del tabacco e la Casaleggio Associati riveste carattere di continuità: le fatture non sono relative ad un evento specifico ma regolarmente cadenzate nel tempo. Quelle che il ‘Riformista’ dice di aver verificato riguarda 49 pagamenti, molti dei quali da 50mila euro tondi, alcuni minori ed altri, in particolare la fattura di fine anno, staccata a fine novembre, di 140.000 euro. La media dei bonifici partiti da Philip Morris e ricevuti dalla società di Davide Casaleggio è stata nel tempo di 40.000 euro al mese nel periodo esaminato. Rispetto all’arco di tempo tra il 2017 e il febbraio 2018 si nota un incremento nelle cifre versate a partire dal marzo 2018, quando il Movimento Cinque Stelle va al governo con la Lega.
E’ difficile pensare che Philip Morris versi milioni per puro supporto disinteressato. E in effetti, proprio i prodotti basati sul tabacco riscaldato, tra cui iQos, hanno potuto beneficiare di una tassazione agevolata rispetto a quella destinata alle sigarette tradizionali. Sul tabacco riscaldato infatti, è stata applicata, in via fiduciaria, dando per buona l’asserita minore nocività sulla salute, una riduzione importante sull’applicazione dell’accise. Nel 2014, la riduzione è del 50%. Quando il Movimento Cinque Stelle vince le elezioni del 4 marzo 2018 e dà vita al primo governo Conte, lo sconto sulle accise si riduce di un ulteriore 25%, diventando così del 75%.
Davide Casaleggio si ritrova a essere titolare unico della Casaleggio Associati e anche della Associazione Rousseau, il service delle attività dei gruppi parlamentari Cinque Stelle. Nella recente polemica, culminata con un accordo di separazione consensuale, sono emerse le dinamiche interne e il volume d’affari. Rousseau ha chiarito di avere incassato circa 1,3 milioni derivanti dai contributi dei parlamentari (300 euro al mese, ciascuno) ma anche da donazioni private.
Risorse che, ritroviamo in una nota dell’associazione Rousseau, vengono utilizzate per garantire oltre 22 servizi essenziali a 170 mila iscritti e a duemila eletti tra i quali la tutela legale per garante e capo politico (attuale e precedente), la scuola di formazione, l’organizzazione di grandi eventi e la possibilità di votare, emendare leggi seguire corsi online, condividere atti, presentare liste nei comuni, potersi candidare e diventare un portavoce nelle istituzioni».