Il ddl anticorruzione s’adda fare. Lo ha ribadito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, dopo la condanna per i “vergognosi fenomeni di corruzione”, è tornato sull’importanza di tale provvedimento di legge.
“L’Europa ci chiede un grosso impegno nella lotta alla corruzione perché, come mi ha messo ben in evidenza ieri il segretario dell’Ocse, noi in certe statistiche siamo messi molto male”. “Bisogna assolutamente superare questa condizione che è di inferiorità in Europa”, ha aggiunto il Capo dello Stato.
Il monito del Capo dello Stato arriva vigilia della scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti al ddl anticorruzione. Domani infatti, in Commissione Giustizia del Senato, il ministro Paola Severino ha ribadito la sua disponibilità ad accogliere proposte di modifica che siano “migliorative e additive ma non di esclusione né all’intenzione, più volte annunciata nelle scorse settimane dal presidente della Commissione il senatore del Pdl Filippo Berselli, di presentare un emendamento per eliminare il reato di traffico di influenze illecite. Abbiamo costruito una piramide -ha ribadito il ministro rispondendo ai giornalisti al termine di una conferenza stampa sulle carceri- i mattoni possono essere spostati o arricchiti ma non possono venire meno le fondamenta”.
“Non ho ancora letto gli emendamenti – ha precisato il ministro – dipende dalla qualità, se sono tali da richiedere una riflessione sono pronta a farlo”. Quanto alla possibilità di rinunciare agli interventi sul testo per velocizzarne l’approvazione, e arrivare all’obiettivo imprescindibile – che il ministro ha nuovamente ricordato – di farlo entro la fine della legislatura, Severino ha sottolineato comunque la necessità di “coniugare l’urgenza con la serietà dell’approfondimento”. In questo senso, ha aggiunto, “sono disponibile a un ritorno del testo alla Camera, per ottenere un risultato migliore”.
Il ministro Severino ha poi aggiunto che il tema del finanziamento ai partiti non può entrare nel ddl anticorruzione. “E’ un tema troppo grande e merita un provvedimento a se stante”.