Domani il ddl Cirinnà sulle unioni civili e le adozioni per le coppie omosessuali affronterà per la prima volta il voto dell’aula del Senato. La tenuta della maggioranza sarà subito messa alla prova sulle pregiudiziali di costituzionalità e sulle richieste di rinvio del testo in commissione. Il dibattito politico è sempre più animato, anche per l’invito a rivedere integralmente il provvedimento chiesto a gran voce dalla piazza del ‘Family Day’ al Circo Massimo a Roma. La manifestazione di sabato ha riacceso il confronto all’interno della maggioranza e ‘Alleanza Popolare’ chiede cambiamenti sostanziali, in particolare con lo stralcio dell’articolo 5 che istituisce le adozioni: ‘Siamo contrari alla equiparazione tra unioni civili e matrimonio perché sappiamo che sarebbe la strada che subito verrebbe seguita per consentire l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. E ciò aprirebbe la strada all’utero in affitto’, spiega il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Ma il Pd, che su questo provvedimento ha dato libertà di coscienza ai propri parlamentari, sembrerebbe pronto a concedere soltanto piccole modifiche purché non stravolgano il testo. Su questo sottile terreno di mediazione si giocherà la partita a Palazzo Madama. In campo ci sono anche i verdiniani di ‘Ala’ e i senatori ‘M5S’. Il gruppo vicino all’ormai ex consigliere di Silvio Berlusconi potrebbe consentire di arrivare all’approvazione del testo anche senza il voto dei cattolici del Pd purché i cinquestelle sostengano il ddl Cirinnà. I pentastellati, però, potrebbero riservare una brutta sorpresa al partito di Matteo Renzi, visto che M5s non ha voluto commentare la manifestazione del ‘Family Day’ per non scoprire le proprie carte. I parlamentari di Beppe Grillo, con poche eccezioni, sostengono apertamente le unioni civili e l’adozione per le coppie omosessuali, ma pretendono che non vi siano cambiamenti rispetto al testo attuale. Cambiamenti che la maggioranza dem potrebbe apportare nel tentativo di recuperare l’appoggio di Ap e dei ‘Cattodem’. Il centrodestra, invece, sembra ricompattarsi proprio nella ferma opposizione al ddl Cirinnà. Seppur con qualche eccezione, sia Fi che Lega e Fdi voteranno contro il testo della senatrice Pd. Anzi, i parlamentari dei tre partiti rilanciano ed accusano Ap di non fare abbastanza per bloccare il provvedimento. L’eco della piazza di sabato al Circo Massimo è ancora forte e Massimo Gandolfini, organizzatore del Family Day, si rivolge proprio al premier: ‘Faccio appello alla coscienza cattolica di Renzi, che penso sia una persona intelligente, con un grande fiuto politico. Quel ddl va bloccato’. Una risposta implicita arriva dal capogruppo alla Camera Ettore Rosato: ‘Grande rispetto per la piazza ma grande consapevolezza del ruolo del Parlamento. Faremo una buona legge, con il rispetto dei diritti di tutti’. Non esiste un sondaggio definitivo che conta i gay in Italia e le coppie gay, e quante sono le famiglie gay con figli. Esistono, però, alcuni numeri certi che fanno pensare che il timore di un’invasione in Italia dei genitori omosessuali con prole affidata-adottata sia una paura mal riposta. L’Istat nell’ultimo censimento nazionale, quello del 2011, dice che da noi ci sono 16 milioni e 648 mila famiglie. Tra queste, 13.997.000 sono le coppie che vivono in una condizione di stabilità il proprio rapporto sentimentale e le coppie composte da un uomo e da una donna sono 13 milioni e 990 mila. Il 99,95 per cento, dice il censimento nazionale dell’Istituto nazionale di statistica. Le coppie dello stesso sesso che nel 2011 si auto dichiarano famiglia sono, invece, soltanto 7.513. L’Istat ha comunque dichiarato in una nota che ci sono state coppie dello stesso sesso che hanno preferito non dichiararsi. Seguendo le risposte del 2011, si scopre che su 7.513 coppie auto dichiaratesi dello stesso sesso, solo 529 avevano figli. Rappresentano quindi lo 0,0005 per cento delle coppie italiane. Vista dal punto di vista del censimento Istat in Italia, fino al 2011, non si è registrata l’esplosione dei genitori gay. Ci sono osservatori conservatori che ritengono sottostimati questi dati e osservatori del ‘Il mondo Lgbt’ (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) stima 3 milioni di ‘lgbt’ nel paese, e nel 2006 si sono desunti 100.000 bambini in Italia con almeno un genitore omosessuale. Questa cifra, trascorsi dieci anni, si è pietrificata nell’immaginario collettivo che considerano centomila bambini da coppie omo.
Cocis