Ddl Cirinnà, Senato sospende esame. Riprenderà martedì prossimo

Il Senato ha sospeso la discussione generale del ddl Cirinnà sulle unioni civili, che riprenderà martedì prossimo, 9 febbraio alle 12. Le ore dedicate alla discussione generale sono 21 e per esaurirle occorrerà martedì una seduta molto lunga. Quaranta senatori hanno annunciato di voler presentare un ricorso per conflitto di attribuzione alla Corte costituzionale, perché sarebbero stati violati i loro diritti di parlamentari a causa del mancato rispetto delle normali procedure parlamentari nell’esame del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Il ricorso è stato presentato in una conferenza stampa da Carlo Giovanardi, primo firmatario, Gaetano Quagliariello, Luigi Compagna, Massimo Mauro, Andrea Augello che hanno criticato il ruolo del presidente Pietro Grasso.  Secondo i senatori ricorrenti l’iter del ddl Cirinnà ha violato l’articolo 72 della Costituzione, il quale prevede che ogni disegno di legge sia esaminato prima in Commissione e poi in aula. Nel caso delle unioni civili invece la Commissione Giustizia non ha esaurito l’esame che è stato concluso senza mandato al relatore. In particolare sul ddl Cirinnà, che è stato congiunto a quelli in precedenza depositati, non c’è stata alcuna discussione in Commissione. Di qui il ricorso perché i singoli parlamentari, in quanto rappresentanti del popolo, non hanno potuto svolgere la loro funzione assegnatagli dalla Costituzione. Grande accusato, come detto, è il presidente Grasso che è colui che deve assicurare la legittimità delle procedure del Senato. Giovanardi ha detto di aver sollevato la questione con Grasso sia con una lettera che in Aula. ‘Il tentativo di bloccare una ampia discussione, che sta consentendo a tutti di entrare nel merito dei temi e che porterà all’attenzione dell’Aula centinaia se non migliaia di emendamenti con un espediente da ‘Azzeccagarbugli’, è una pessima idea’, il presidente del Senato risponde così. ‘Non è mio costume, metodo, stile né è tatticamente giusto fare minacce, ma sicuramente ci sarebbero dei traumi’, così il leader Ncd Angelino Alfano, risponde a una domanda sulle conseguenze politiche di un voto Pd-M5S a favore della stepchild adoption: ‘E’ traumatico votare un provvedimento così divisivo con il sostegno dei Cinque stelle. Lavoreremo per far capire al Parlamento che, seguendo la propria coscienza, è bene anche per le istituzioni non dividere così tanto il Paese’.  Assolutamente contraria alla ‘stepchild adoption’ il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che su Facebook fa appello alla donne in Parlamento, perché venga aperta una discussione senza ipocrisie, sull’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso del ddl Cirinnà, che si traduce nella legittimazione dell’utero in affitto e dell’eterologa. ‘Siamo nell’ultraprostituzione, e senza ipocrisia va denunciato ogni tentativo di regolamentazione che, in un regime di negoziazione del prezzo della gestazione e della vita stessa della mamma e del bambino, sarebbe illusoria’.

 

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