Ddl diffamazione: seduta interrotta dopo disputa su sanzioni, riprenderà lunedì

Sospeso l’esame del ddl diffamazione al Senato, che riprenderà lunedì pomeriggio. L’aula ha infatti accolto la proposta del vice presidente del Senato Vannino Chiti  che ha deciso di interrompere la seduta dopo le difficoltà emerse in merito alla decisione sulle  sanzioni pecuniarie a carico dei responsabili della diffamazione. “Fermiamoci qui”, aveva proposto Donatella Poretti (Radicali), poi Maurizio Gasparri (Pdl) ha proposto di accantonare solo la parte sulle sanzioni. Una sollecitazione accolta da Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd. Infine si è deciso di procedere con le ratifiche di accordi internazionali e riprendere il ddl sulla diffamazione nel pomeriggio di lunedì.

Questa mattina era stata raggiunta un’intesa nella maggioranza, rivelatasi solamente aleatoria: niente carcere per chi offende le reputazione altrui e la sanzione massima sarà di 50mila euro. Resta tuttavia inalterato l’obbligo di restituire al Dipartimento per l’editoria le somme corrispondenti alla multa comminata a seguito di condanna per diffamazione. L’aula del Senato ha respinto, con i voti Pdl e Lega, gli emendamenti soppressivi, ai quali i relatori avevano pure dato parere favorevole. Contro l’emendamento si sono espressi 119 senatori, a favore 112, astenuti 9. Il voto, tuttavia, non rispetta  tuttavia parte dell’accordo politico che sembrava raggiunto ieri sera nella riunione tra i rappresentanti dei gruppi  che escludeva escludere, la rivalsa sui fondi all’editoria. L’Aula ha inoltre approvato l’emendamento del senatore Pdl Antonino Caruso, secondo cui  le testate tenute a pubblicare una rettifica della persona interessata non potranno mettere, alla fine della stessa, un commento del giornalista. “Le testate dovranno pubblicare gratuitamente e senza ulteriore commento”la rettifica stessa. Passa inoltre l’emendamento presentato dal senatore Franco Mugnai (Pdl), impone la pubblicazione della rettifica della persona interessata a tutti i “prodotti editoriali diffusi per via telematica, con periodicità regolare e contraddistinti da una testata”. Quindi, non soltanto alle edizioni telematiche delle testate giornalistiche vere e proprie. Infine è stato approvata anche la proposta di rettifica di Rutelli-Bruno (Api) che impone al gestore di un archivio digitale di una testata editoriale on line l’integrazione o l’aggiornamento, su richiesta dell’interessato, della notizia che lo riguarda alla luce di un’avenuta rettifica. In sostanza, deve esserci una modalità di collegamento tramite ‘link’ che assicuri la visibilità della rettifica della notizia originaria.

 

 

 

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