Nelle trascrizioni delle intercettazioni non ci saranno più i dati relativi a soggetti non indagati. La commissione Giustizia del Senato, infatti, ha approvato un emendamento al disegno di legge Nordio che garantisce ai cosiddetti ‘terzi’ una sorta di anonimato.
L’emendamento sulle intercettazioni di terzi
L’emendamento è stato riformulato dopo un primo testo per rendere più chiara la norma che ha l’obiettivo di modificare il codice penale, nello specifico l’articolo 268. La modifica proposta, a prima firma Pierantonio Zanettin, è stata approvata dalla commissione del Senato: i cosiddetti ‘terzi’, quindi i non indagati e i non imputati, potranno essere intercettati, ma nelle trascrizioni nei verbali – e quindi nel fascicolo del processo – non potranno essere citati per nome e non dovranno esserci riferimenti che consentano di capire la loro identità.
L’emendamento Zanettin, nei fatti, ha cambiato il termine “espressioni” relative ai soggetti diversi dalle parti e previsto dal ddl Nordio con “dati”. Per la presidente della Commissione Giustizia del Senato Giulia Bongiorno “ponendo a confronto la prima e la seconda formulazione, emerge che la specificazione di Zanettin casomai limita la portata del divieto”.
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Il voto sull’emendamento in commissione.
La maggioranza di destra ha votato compatta, anche Italia Viva ha votato a favore, mentre il Partito Democratico hanno espresso una linea diversa. I dem hanno chiarito la loro posizione tramite Alfredo Bazoli, il senatore componente della commissione Giustizia. Bazoli ha affermato: “Avevamo presentato un emendamento soppressivo quindi, di fronte alla riformulazione della proposta da parte di FI, coerentemente abbiamo espresso voto contrario”. Invece il Pd si è astenuto sull’emendamento della leghista Erika Stefani, che prevede ulteriori indicazioni sull’avviso di garanzia, come per esempio il giorno in cui sarebbe stato compiuto il fatto per cui si è indagati. “Su quello riteniamo che possa aver senso arricchire le informazioni dell’avviso di garanzia” ha detto Bazoli.