Ddl Stabilità, Irpef tagliata di un punto. Codacons: “Una “stangata per le famiglie, Cgil: “Manovra depressiva”

Dopo un Cdm ‘serale’, il Governo approva il ddl stabilità. Tra i punti più contestati,  il taglio dell’Irpef di un punto percentuale sui primi due scaglioni di reddito, con l’obiettivo di incentivare i consumi.  Si passa, quindi, da 23 a 22 punti e da 27 a 26 l’aliquota sui primi due scaglioni di reddito (da 0 a 15mila euro e da 15mila a 28mila euro).

 

Codacons. Dura la reazione di Codacons:  “L’aumento dell’Iva significa una stangata media, su base annua, considerando la famiglia media Istat da 2,4 componenti, pari a 273 euro: 176 euro per l’Iva dal 21 al 22% e 97 euro per l’Iva dal 10 all’11%. Ovviamente, ha spiegato il Codacons, la stangata sarà ben maggiore per le famiglie più numerose: 324 euro per una famiglia di 3 persone, 432 per 4 componenti. Per questo motivo, secondo Codacons, i consumatori vengono presi in giro.

 

Coldiretti. Toni accesi anche per la  Coldiretti, secondo cui l’aumento dell’Iva porterà un rincaro di 500 milioni di euro nella spesa delle famiglie.

 

Confcommercio. Parla invece di una “mazzata da 1,5 miliardi” Confcommercio, secondo cui la legge di Stabilità non è altro che una manovra mascherata da taglio della pressione fiscale”. “E’ il caso di dire che la notte non ha portato consiglio”, commenta l’organismo di rappresentanza delle Imprese, secondo cui  “gli obiettivi fondamentali dell’azione di politica economica del Governo, peraltro ribaditi anche in occasione dell’incontro con le parti sociali di ieri pomeriggio, non possono essere repentinamente rimessi in discussione” . Tuttavia, “l’aumento dell’aliquota Iva del 10 per cento all’11 per cento e dell’aliquota Iva del 21 per cento al 22 per cento, in un contesto ancora pienamente recessivo e segnato dall’estrema debolezza della domanda interna, genererà effetti pesantissimi a carico dei consumi e degli investimenti, delle imprese e dell’occupazione”.

 

Sindacati. Parzialmente soddisfatti solo i sindacati. Per Raffaele Bonanni della Cisl, il taglio delle due aliquote rappresenta una “svolta” da parte del governo, un “segnale parziale ma molto, molto importante”.

Meno ottimista la Cgil: “È un timido segnale, vedremo concretamente che incidenza avrà l’insieme delle scelte della manovra del governo sul reddito da lavoro e da pensioni. È evidente che se c’è un abbassamento dell’Irpef si dimostra che è possibile farlo; bisogna capire la qualità e la quantità dei provvedimenti, se danno dei benefici effettivi o se invece tra il prendere da una parte e togliere dall’altra non siamo di fronte ad una contraddizione che non risolve i grandi problemi che abbiamo”.

 

 

 

 

“La legge di stabilità è una manovra depressiva ed è notizia di stamattina che l’aumento dell’Iva ci sarà e sarà scaricato tutto sul futuro governo. Un aumento solo parzialmente compensato dal taglio dell’Irpef. Di fatto gli incapienti, che sono il 20% degli italiani avranno un secco aumento del costo della vita”, ha affermato  il leader Cgil Susanna Camusso.

 

 

 

Legge di Stabilità: 5 obiettivi. La Legge di stabilità per il 2013-2015 viene varata per raggiungere gli obiettivi programmatici indicati nei documenti di programmazione di bilancio e finanza pubblica. Quest’anno la Legge di stabilità per il 2013-2015 consente, come previsto dagli impegni assunti in Europa, di conseguire il pareggio di bilancio nel 2013. Gli obiettivi sono 5: anzitutto, evitare l’aumento di due punti percentuali dell’Iva a partire da giugno 2013, che viene dimezzato. Gli altri obiettivi sono i nuovi incentivi per l’aumento della produttività; le garanzie per gli esodati; la copertura del quadro esigenziale dei Ministeri per il 2013; il pagamento degli arretrati delle PA. Per realizzarli sono previsti tre strumenti. Il primo strumento è la revisione della spesa pubblica (spending review); il secondo comprende degli interventi fiscali in materia bancaria e assicurativa; il terzo, infine, riguarda l’imposta sulle transazioni finanziarie. La legge di stabilità, prosegue il comunicato, prevede anche la rimodulazione di alcune tax expenditures per i redditi superiori ai 15mila euro: si introduce una franchigia di 250 euro per alcune deduzioni e detrazioni Irpef e, per le sole detrazioni, si fissa il tetto massimo di detraibilità a 3000 euro. Si prevede anche l’assoggettabilità ad Irpef delle pensioni di guerra e di invalidità.

La legge di stabilità è una manovra depressiva ed è notizia di stamattina che l’aumento dell’Iva ci sarà e sarà scaricato tutto sul futuro governo. Un aumento solo parzialmente compensato dal taglio dell’Irpef. Di fatto gli incapienti, che sono il 20% degli italiani avranno un secco aumento del costo della vita”, ha affermato il leader della Cgil, Susanna Camusso.

 

 

 

 

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