Debito, ecco la lettera a Ue: saltano i tagli a quota 100 e reddito. Via libera a flat tax

Dopo il giallo della lettera ecco la nota ufficiale del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che ha inviato alla Commissione in risposta ai rilievi sollevati sul debito. “Il governo – si legge nel documento – sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche tributarie”. La lettera contiene i “fattori rilevanti” che dovrebbero servire a sventare l’apertura di una procedura di infrazione e la richiesta di manovre correttive, giustificando lo scostamento dei conti rispetto agli obiettivi concordati con la Ue. La missiva che parte da via XX settembre, e indirizzata a Bruxelles, è accompagnata da un documento di 50 pagine, che illustra i fattori che hanno inciso sul debito. Rispetto alla bozza circolata nel pomeriggio, smentita dal Mef, non sono presenti alcuni passaggi, che avevano suscitato polemiche sui politici cari a Lega e 5Stelle: tagli al welfare, a reddito di cittadinanza e a quota 100.

Nella lettera si ribadisce che il disavanzo 2019 “sarà minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni” perché da un lato “l’andamento dell’economia e il gettito fiscale hanno finora superato le previsioni del Programma di stabilità”. In più “le entrate non tributarie sembrano superare le previsioni e l’utilizzo delle nuove politiche di welfare è, finora, inferiore alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019”.

“Di conseguenza il disavanzo dovrebbe attestarsi significativamente al di sotto delle previsioni della Commissione e le variazioni del saldo strutturale dovrebbe essere conforme al Patto di stabilità e crescita anche sulla base della stima di output gap della Commissione”.

“Il Parlamento ha invitato il governo a riformare l’imposta sul reddito delle persone fisiche nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo nel periodo 2020-2022, definiti nel programma di stabilità” scrive il ministro Tria, dando il via libera all’introduzione della flat tax. “Sebbene le condizioni economiche nel 2018 non abbiano consentito all’Italia di soddisfare gli sfidanti requisiti della regola di riduzione del debito”, fa notare, “ritengo che il governo abbia seguito un approccio prudente e responsabile”.

”Concordiamo circa la necessità di conseguire un avanzo primario di bilancio più elevato, per riportare il rapporto debito Pil su un percorso chiaramente discendente”. ”I dati in nostro possesso indicano che il disavanzo per l’anno in corso sarà minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni” conclude.

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