Debutterà al Sistina, il 31 ottobre 2017, la tournée italiana de ‘La strana coppia’ di Neil Simon, che segna il ritorno al teatro, dopo oltre dieci anni, di Claudia Cardinale, icona del cinema e tra le più grandi attrici italiane di tutti i tempi.
Un omaggio a Pasquale Squitieri, recentemente scomparso, che aveva fortemente creduto in questo progetto, attraverso cui raccontare la grande forza che l’amore ha di unire e non separare, che sarà messo in scena dal suo aiuto-regista prediletto Antonio Mastellone, tramite l’utilizzo dei suoi appunti di regia.
Si tratta della versione al femminile della nota pièce teatrale e porterà sul palco una vera ‘strana coppia’ come Claudia Cardinale e Ottavia Fusco, i due grandi amori della vita di Squitieri: la sua storica compagna di vita e la sua ultima moglie.
Olivia Madison conduce un’esistenza solitaria e disillusa da quando si è separata dal marito. Disordinata e approssimativa, vive da sola in un appartamento trasandato, passando i venerdì sera a parlare di sesso, di gossip e a giocare a poker con le amiche Vera, Michi e Silvia. La routine di Olivia viene sconvolta dall’arrivo di Fiorenza, un’amica appena lasciata dal marito che è l’esatto opposto di Olivia: precisa in modo maniacale, ossessionata dall’ordine e dalla pulizia, piena di allergie e di tic, e incapace di rassegnarsi alla fine del proprio matrimonio.
Fiorenza, Olivia. Vera, Silvia e Michi sono amiche. Come tutte le amiche condividono gioie e dolori, sconfitte e vittorie. Quando Fiorenza è costretta a lasciare casa minacciando il suicidio, alla fine della relazione con Sidney, il rifugio più naturale è il gruppo, la comunità delle amiche.
‘Se uno si vuol suicidare qual è il posto migliore per farlo? Con le sue amiche’.
Lì si può dipanare l’elaborazione del lutto, lì il suo dolore può sposare ed essere sposato da quello di Olivia, anche lei separata irrisolta. Lì il suo dolore può guarire ed essere guarito.
Attraverso la lente strutturante dell’ironia Simon rappresenta dei piccoli drammi umani, quelli che tutti conosciamo, rendendoli gioiosi e divertenti, pacificandoli con grazia e delicatezza, costruendo cinque piccole eroine, scarsamente significative ma enormemente rappresentative delle nostre nevrosi, delle nostre manie, dei nostri piccoli desideri, dei nostri banali dolori.