E’ tensione al Governo dopo l’assemblea del Pdl in cui i fedelissimi di Berlusconi hanno minacciato le dimissioni di massa in caso di decadenza del proprio leader. Il premier Enrico Letta, che oggi salirà al Colle per un chiarimento con il presidente della Repubblica, ha parlato di una “umiliazione per l’Italia”. “Serve un chiarimento nel governo e in Parlamento – ha sottolineato ancora – : voglio decidere insieme a Napolitano le modalità. Voglio che tutto accada davanti ai cittadini”. E alla domanda se ricorrerà ad un voto di fiducia, ha risposto: “Le modalità le valuterò con Napolitano”. “In queste condizioni, prolungare l’agonia di questo governo e di questa legislatura non giova a nessuno tanto meno all’Italia. Questo Napolitano lo sa bene”. Queste le dichiarazioni del senatore Sandro Bondi, uno dei coordinatori del Pdl, in una nota, che invita tutti a “prendere atto” della situazione.
Il presidente del Consiglio ha quindi frenato i giornalisti: “Non parlo di dimissioni o di altra maggioranza, mi fermo qui. Voi correte troppo. Abbiamo tante scadenze, abbiamo bisogno di un governo che affronti i problemi. Io so dove andare e lo dirò in Parlamento”. Ed ha aggiunto: “Il principio ‘muoia Sansone con tutti i filistei’ non conviene a nessuno, nemmeno a Berlusconi. E sarebbe il disastro dell’Italia”.
Bondi: “Governo in agonia”. “In queste condizioni, prolungare l’agonia di questo governo e di questa legislatura non giova a nessuno tantomeno all’Italia. Questo Napolitano lo sa bene”. E’ quanto ha dichiarato il senatore Sandro Bondi, uno dei coordinatori del Pdl, in una nota, che invita tutti a “prendere atto della situazione”. Secondo il leader della Lega, Roberto Maroni le firme raccolte dal Pdl ”sono una mozione di sfiducia palese nei confronti del Governo e quindi Letta dovrebbe fare solo una cosa, rassegnare le dimissioni al presidente Napolitano”.
Giovanardi: “Non firmo dimissioni”. “Non ho firmato e non firmerò le dimissioni perché ritengo non siano la modalità giusta per costringere le forze politiche ad assumersi le responsabilità nei confronti del paese, soprattutto in vista della prossima imminente campagna elettorale”. E’ quanto ha dichiarato il Pdl Carlo Giovanardi, che ribadisce come la decisione della giunta su Berlusconi sia “una mascalzonata incostituzionale”.
Il Quirinale adotta la linea dura. In risposta alla minaccia del Pdl di dimettersi in massa, in caso di decadenza di Berlusconi, ha diffuso una nota in cui viene definita un’assurdità quella di evocare un ‘ colpo di stato’. ‘Non occorre neppure rilevare la gravità e assurdità dell’evocare una “operazione eversiva” in atto contro il leader del PdL – si afferma -. “L’applicazione di una sentenza di condanna definitiva, inflitta secondo le norme del nostro ordinamento giuridico per fatti specifici di violazione della legge, è dato costitutivo di qualsiasi Stato di diritto”. Ed ancora: “C’è ancora tempo, e mi auguro se ne faccia buon uso, per trovare il modo di esprimere – se è questa la volontà dei parlamentari del PdL – la loro vicinanza politica e umana al Presidente del PdL, senza mettere in causa il pieno svolgimento delle funzioni dei due rami del Parlamento”. Intanto, si apprende da fonti parlamentari della maggioranza, il premier Enrico Letta ha fatto sapere ai gruppi dei partiti che sostengono l’esecutivo che al suo rientro a Roma da New York é intenzionato a chiedere una immediata verifica di governo.
Toni accesi anche per il Presidente della Repubblica Napolitano. “L’orientamento assunto ieri sera dall’Assemblea dei gruppi parlamentari del PdL non è stato formalizzato in un documento conclusivo reso pubblico e portato a conoscenza dei Presidenti delle Camere e del Presidente della Repubblica. Ma non posso egualmente che definire inquietante l’annuncio di dimissioni in massa dal Parlamento – ovvero di dimissioni individuali, le sole presentabili – di tutti gli eletti nel Pdl”. “Ciò configurerebbe infatti l’intento, o produrrebbe l’effetto, di colpire alla radice la funzionalità delle Camere. Non meno inquietante – aggiunge il Capo dello Stato – sarebbe il proposito di compiere tale gesto al fine di esercitare un’estrema pressione sul Capo dello Stato per il più ravvicinato scioglimento delle Camere”. ‘Verifichero’ le conclusioni dell’assemblea’: precisa ancora Napolitano in seguito alla minaccia di dimissioni in massa del Pdl in caso di decadenza di Berlusconi. Il Capo dello Stato ha rinunciato agli appuntamenti previsti per questa mattina, per occuparsi di quello che ha definito “un fatto politico improvviso cui debbo dedicare oggi tutta la mia attenzione. Da Pdl fatto istituzionale inquietante cui devo dedicare tutta la mia attenzione”. Napolitano era atteso ad un incontro al Senato su De Gasperi.
Berlusconi: “Golpe in corso”. “E’ in corso un’operazione eversiva che sovverte lo stato di diritto ad opera di magistratura democratica”. E’ l’accusa lanciata dal Cavaliere, nel corso dell’assemblea delPdl. “Sono i giorni più brutti della mia vita. Essere stato buttato fuori per un’accusa così infamante. Sono 55 giorni che non dormo”, ha dichiarato Berlusconi aggiungendo: ”Ho perso 11 chili, uno per ogni anno di galera che mi vorrebbero far fare”.
Alfano: “Partito resterà unito”. “Questo è un partito che non si dividerà, è unito e compatto e resterà tale. Perchè è stretto intorno al suo leader al quale è legato dall’affetto, dalla stima e dalla forza degli ideali comuni”. Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano parlando all’assembla dei gruppi.
Pdl pronto a dimettersi. Il Pdl sostiene il Cav. Se questo era un dato di fatto, scontato per alcuni versi, meno ovvia invece è la linea dura adottata oggi dal vertice tenutosi a Palazzo Grazioli. I fedelissimi di Berlusconi si sono detti pronti a dimettersi nel caso la Giunta decidesse per la decadenza dell’ex premier. Tema chiave del tavolo pidiellino, la questione della agibilità politica di Silvio Berlusconi e della sua decadenza. Ed il centro destra decide di alzare la posta in gioco, protendendo per le dimissioni di massa. La decisione dovrebbe essere annunciata già questa sera alla riunione dei gruppi da parte dei due presidenti, Renato Brunetta e Renato Schifani. “Se decade Berlusconi decadiamo tutti”, dice un fedelissimo del Cavaliere. Sulla scia dei pidiellini, anche la Lega Nord sarebbe pronta a dimettersi. Ci sarebbero stati infatti dei contatti tra il Carroccio e diversi esponenti del Pdle la notizia è stata fatta presente allo stesso Berlusconi nel corso dell’assemblea dei gruppi.
Marchionne difende Letta: “Persona forte, spero continui”. “Enrico Letta è una persona forte che trasmette sicurezza; spero continui”. Lo dice l’ad di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne dopo una cena a New York con il premier. ”La sua missione qui a New York – aggiunge – è stata un grande successo, ha fatto un’ottima impressione. Abbiamo bisogno di stabilità per un po’ di tempo per fare qualcosa. Da quanto tempo è in carica questo governo? Sono solo 4 mesi…”.