Per frenare l’impennata dei prezzi e del caro bollette, il governo sta accelerando per approvare il decreto Aiuti-bis per sostenere famiglie e imprese. Secondo fonti di Palazzo Chigi, il provvedimento potrebbe arrivare giovedì ma il Mef frena. Con l’aumento vertiginoso di prezzi trovare le risorse non è facile e bisogna verificare le entrate a disposizione.
Il problema delle coperture non è da sottovalutare perché con il boom dei prezzi, le misure per contrastare i rincari costeranno molto più del previsto alle tasche dello stato. Un problema da risolvere per non lasciare la patata bollente nelle mani del prossimo esecutivo. Per il decreto aiuti bis non bastano più i 15 miliardi previsti e per alcune misure servono almeno il doppio delle risorse stanziate. Per l’intervento più costoso, il credito di imposta energia e gas per le aziende, sono stati stanziati 3,3 miliardi ma ne servono almeno il doppio.
Il decreto al momento prevede interventi a favore di imprese e famiglie contro i rincari delle bollette e dei carburanti per cui sono stati stanziati 8,4 miliardi. Arriva il taglio al 2% del cuneo fiscale per redditi fino a 35mila euro e la rivalutazione delle pensioni. Per quanto riguarda gli extraprofitti il decreto prevede sanzioni per le aziende che non pagano la tassa.
Ritorna il bonus di 200 euro per altri 300 mila lavoratori, compresi dottorandi ed assegnisti di ricerca finora rimasti fuori dal perimetro degli ultimi aiuti. Il bonus va a chi non lo ha percepito poiché coperto da contributi figurativi Inps, ai pensionati con decorrenza entro il primo luglio e ai collaboratori sportivi gravemente colpiti dalle crisi pandemica ed energetica.
Misure di contrasto ai prezzi dei carburanti anche per i servizi di trasporto pubblico locale di circa 40 milioni per il 2022. Si prevede il riconoscimento di un contributo per l’incremento di costo per l’acquisto del carburante per i mezzi destinati al trasporto pubblico locale e regionale su strada, lacuale, marittimo o ferroviario, con obbligo di servizio pubblico. Aumenta a 600 euro il tetto massimo esentasse del welfare aziendale, in cui vengono fatti rientrare i rimborsi delle bollette.