Il Consiglio dei ministri ha approvato i decreti legge sul caro bollette e sul Superbonus, varando una serie di nuove misure a sostegno di famiglie e imprese per contenere gli aumenti vertiginosi delle bollette di luce e gas. Le risorse stanziate dal governo, senza prevedere uno scostamento di bilancio, sono in tutto 8 miliardi di euro, di cui oltre 5,5 destinati a interventi sul costo dell’energia per le imprese e le famiglie. Vediamo tutte le misure decise dal governo Draghi.
I primi otto articoli del decreto legge Bollette contengono gli interventi urgenti per aiutare famiglie e imprese a far fronte all’aumento dei costi di energia e gas, per un totale di 5,8 miliardi di euro. Le misure riguardano l’azzeramento in bolletta degli oneri di sistema sia per le utenze elettriche domestiche fino una potenza di 16,5 Kw che per le utenze industriali, anche oltre la potenza di 16,5 kw; oneri di sistema azzerati anche per le bollette del gas. Viene poi ridotta al 5% l’Iva sul gas per le utenze di famiglie e imprese.
Per sostenere le famiglie economicamente più deboli il governo Draghi ha stanziato 500 milioni di euro per il rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas. Per quanto riguarda le imprese è stato previsto invece un contributo straordinario da 1,3 miliardi di euro. Settecento milioni andranno alle aziende “energivore” sotto forma di credito d’imposta pari al 20% delle spese sostenute per la bolletta elettrica, altri 522 alle imprese “gasivore”, sotto forma di credito d’imposta pari al 15% delle spese per il metano.
Nel decreto sono presenti fondi per gli enti locali per 1,7 miliardi di euro. In arrivo anche il credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti per l’efficienza energetica e promuovono la produzione di energia da fonti rinnovabili nelle regioni del Sud, pari a 145 milioni di euro all’anno per il biennio 2022 e 2023. Arriva anche un fondo unico pluriennale per il settore dell’automotive, con risorse pari a un miliardo l’anno.
Oltre alle misure urgenti, il decreto varato dal Consiglio dei ministri contiene anche altri interventi, “misure strutturali e di semplificazione in materia energetica”. Tra queste c’è l’introduzione di un “Fondo rinnovabili Pmi” con una dotazione pari a 267 milioni di euro “al fine di promuovere la produzione di energia elettrica rinnovabile e l’autoconsumo per le piccole medie imprese”. Sul fronto delle rinnovabili inoltre viene previsto che i beni del demanio militare possono essere affidati dal ministero della Difesa “in concessione o utilizzati direttamente per installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili”.
Il governo ha deciso di concedere più autorizzazioni all’estrazione di gas naturale, allo scopo di spingere sull’aumento della produzione nazionale, ma solo per le concessioni già in essere, senza l’avvio di nuove trivellazioni. Previsto anche l’aumento delle capacità di stoccaggio nazionali disponibili, da portare ad un livello di riempimento di almeno il 90%.
Il Consiglio dei ministri ha approvato anche un decreto distinto che contiene le correzioni alla cessione dei crediti di imposta legati ai bonus edilizi, incluso il Superbonus.